Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Genitori separati al tempo del COVID-19
Il momento estremamente drammatico che stiamo vivendo ci pone davanti a diverse situazioni difficili, dolorose e preoccupanti. Ci è stato ripetuto infinite volte quello che è diventato il motto di tutti, ossia “restate a casa” divenuto poi una vera campagna con l’hashtag “♯iorestoacasa”.

Ci è stato imposto il distanziamento sociale per vincere questa battaglia. In questo contesto, si inseriscono anche i molti dubbi di quei genitori separati o divorziati che si trovano a gestire il diritto di visita dei figli stabilito con i provvedimenti emessi in sede di separazione, divorzio e affidamento per le coppie non sposate. In una tale situazione di emergenza, ci si chiede se prevalga il diritto alla salute sia dei figli che della comunità in generale e quindi le visite debbano ritenersi sospese, sopperite magari dalle videochiamate oppure se le norme in materia di affidamento rimangano immutate. Indicazioni arrivano sia dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che dal Ministero della Salute. Gli spostamenti per raggiungere i figli minori presso l’altro coniuge o comunque presso l’affidatario oppure per condurli presso di sé, sono consentiti. Naturalmente, tali spostamenti devono essere effettuati secondo le modalità previste dal Giudice con i provvedimenti di separazione, divorzio o affidamento. Quindi, secondo il Governo i pur drastici provvedimenti di emergenza per arginare l’epidemia non si sovrappongono e non cancellano la validità e l’applicazione delle regole disposte con sentenza o altro provvedimento del Tribunale. Anche il Tribunale di Milano, recentemente, è intervenuto sulla questione stabilendo che le previsioni del decreto del 08 marzo 2020 n. 11 “Misure straordinarie ed urgenti per affrontare l’emergenza epidemiologica da Covid-19” non sono di ostacolo all’attuazione delle disposizioni di affido e collocazione dei minori, laddove consentono gli spostamenti finalizzati a rientri presso la residenza o il domicilio. Secondo il Giudice di Milano, nessuna chiusura di ambiti regionali o comunali può giustificare violazioni di provvedimenti adottati in sede di separazione o divorzio che prevalgono dunque sulle direttive del Governo che hanno imposto il distanziamento sociale. In ogni caso, non esistendo al momento una norma apposita, la soluzione più auspicabile è quella di un accordo tra i genitori che, con equilibrio, nel rispetto della bigenitorialità e delle norme connesse all’emergenza epidemiologica, nell’interesse primario dei figli, favorisca la continuità del rapporto genitore-figli mediante le soluzioni pratiche più adatte.