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Virginia Sciré e la sua azienda Wear Me a misura di mamme e famiglie

L'azienda di Castelfranco Veneto, in costante crescita, è specializzata in babywearing (fasce, marsupi, giacche per "portare" i neonati), ma anche intimo e capispalla per tutta la famiglia. Nata con la volontà di far stare bene le persone, è un'azienda sostenibile, che punta su prodotti in fibre naturali, creati per un lungo utilizzo, e su un modello organizzativo di impresa con orari flessibili, adatti alle famiglie. 

Triplicare il fatturato in 4 anni di attività, con in mezzo una pandemia e il core business sul babywearing (letteralmente “indossare il bambino“, ossia la cosiddetta pratica del maternage, che consiste nel portare il proprio bimbo “addosso” tramite l’ausilio di supporti come fasce e marsupi portabebè), in un Paese come l’Italia, caratterizzata dal crollo demografico, non è da tutti. 

Eppure questa è la storia vera di Virginia Sciré, 44 anni, una laurea in Economia, che a fine 2018 ha fondato a Castelfranco Veneto Wear Me, un’azienda appunto di babywearing, che poi gradualmente si è allargata anche all’abbigliamento per genitori e all’intimo in fibre naturali, tutto realizzato da aziende artigiane, testate e selezionate, in prevalenza venete. La forza di questa impresa, nata dall’idea e dall’esperienza diretta di Virginia come madre e come imprenditrice, si fonda su due pilastri: la bontà e l’originalità di prodotto (la svolta per lei fu una giacca per portare i bambini in fascia, con un inserto rimovibile, sul fronte, che brevettò, e che ora utilizzano anche i papà), e poi il suo modello organizzativo interno, con orari super flessibili, adatto alle esigenze delle famiglie, in primis alle mamme. 

“Alle ore 16, si chiude, come succede in tante altre realtà tedesche e austriache - spiega l’imprenditrice, che è madre di due figli di 15 e 10 anni - i contratti di lavoro che ho voluto in azienda fin da principio sono flessibili, con la possibilità di ricorrere allo smart working, in modo che tutti possano lavorare in serenità. All’inizio eravamo io e una collaboratrice; ora siamo: io, 5 dipendenti, più 3 collaboratrici con partita iva, queste ultime che ci supportano soprattutto nella fase della comunicazione e del marketing. Vendiamo attraverso uno showroom, che riceve su appuntamento, a Castelfranco, ma in prevalenza le nostre vendite sono online, tramite un portale internet, che ora stiamo rifacendo, compresa la versione inglese, in modo da allargarci gradualmente anche all’estero”.

La grande novità 2022 per Wear Me è stata essere selezionata insieme ad altre 4 start up italiane dall’incubatore Social Fare Torino, per la sua attenzione alla sostenibilità e all'impatto sociale. Questo ha consentito all’azienda castellana di partecipare a un progetto di accelerazione e sviluppo e di assumere altre persone nel proprio organico. Inoltre, nella compagine sociale dell’azienda, che ha la forma di una srl, oltre a Virginia Sciré, ora siedono anche Social Fare Torino e Laura Alessandrini, responsabile del marketing, che hanno creduto nel progetto a forte responsabilità sociale di Wear Me. “A chi ci chiede come mai assumiamo in prevalenze donne, io rispondo che oggi le donne sono le più discriminate sul lavoro, specie chi è madre, l’ho vissuto sulla mia pelle, quando la grande azienda per cui lavoravo durante la mia prima gravidanza mi trasferì molto lontano, costringendomi al licenziamento; potendo scegliere, io voglio dare un'opportunità alle madri. In azienda abbiamo creato un clima familiare, dove ci sosteniamo a vicenda, dove stiamo bene e la produttività è elevata. La flessibilità di orario, rende le persone più felici. Infine, il babywearing è un autentico aiuto per le famiglie e io sono contenta di poter dare il mio contributo alla sua diffusione. Per me per prima fu una svolta, quando iniziai a usare la fascia per la mia bambina, che dormiva pochissimo. Era il 2013”. 

Tutto partì da lì. Nel 2022 Wear Me ha chiuso il fatturato a quasi 1 milione di euro.  

Quando le chiediamo cosa le dia maggiore soddisfazione, Virginia risponde con un sorriso: “Che le persone apprezzino i prodotti e l’azienda che siamo. Mi piace molto una citazione che dice «Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni»”. 

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