Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Speciale Liberazione: Gilda, staffetta partigiana



La città di San Donà di Piave si sta preparando a celebrare l’80 anniversario della liberazione dal nazifascismo con un gran numero di appuntamenti culturali.
Tra le numerose iniziative, organizzate dalla locale sezione dell’Anpi con il patrocinio del Comune, vi sono presentazioni librarie, incontri dedicati al valore della memoria con le scuole, premi letterari cui partecipano le scuole superiori del sandonatese e mostre fotografiche.
Proprio lo scorso sabato, 6 aprile, in piazza Indipendenza a San Donà di Piave, un partecipato convegno ha aperto la mostra “Respirare la libertà. Gilda Rado e la Resistenza nel Basso Piave”, visitabile negli spazi espositivi del Consorzio di bonifica, durante il mese di aprile. La mostra mira a far scoprire la figura di Gilda Rado, staffetta partigiana di cui quest’anno ricorrono i 20 anni dalla scomparsa.
L’esposizione, inaugurata anche alla presenza dei figli di Gilda Rado, intende gettare una luce non solo su questa combattente, ma anche sulle numerose staffette partigiane che furono centrali nella resistenza del Veneto Orientale, come Lucia Schiavinato, Lisa Davanzo ed Elvira e Cesira Carozzani. Attraverso numerosi materiali inediti, la mostra ricostruisce la storia di Gilda e di queste figure, inserendole all’interno della Resistenza del Basso Piave e tra le figure femminili attive nella Resistenza a livello regionale.
Nata nel 1922, Gilda Rado proveniva da una famiglia comunista, il cui padre era, tuttavia, amico sincero e stretto collaboratore di Attilio Rizzo, partigiano, iscritto alla Dc, morto in campo di concentramento nel 1945. A seguito dell’8 settembre, Gilda Rado decise di unirsi alla Resistenza, in qualità di staffetta, comunicandolo proprio ad Attilio Rizzo, che rimase sorpreso dalla determinazione della giovane donna, e per questo decise di ammetterla al battaglione partigiano Eraclea.
Proprio dalla frequentazione di casa Rizzo, Gilda conobbe Arturo, il figlio più grande di Attilio, che sposò al termine della guerra, nel 1949: “Il primo compromesso storico l’abbiamo fatto noi!” ricordava scherzosamente Gilda, riferendosi a quel matrimonio così inconsueto, al tempo.
All’interno della mostra, inoltre, è possibile vedere la video-intervista “Gilda Rado. Il capitano «Paola» nella Resistenza del Basso Piave”, curato dall’associazione rEsistenze. Nel filmato la donna, poco prima di morire, racconta la storia della sua vita ricca di episodi della Resistenza e di episodi da non dimenticare. Nella sua testimonianza, Gilda annota le difficoltà di numerose donne partigiane a ritrovare un posto nella società una volta conclusa la guerra. Parole, le sue, che colpiscono e fanno riflettere anche a distanza di vent’anni: “Dopo la Liberazione, passata l’euforia del momento, c’è stato un ritorno all’ottusità: una donna che aveva partecipato alla Liberazione era vista come persona frivola, una poca di buono. Mi ferì questa considerazione, perché sapevo con quale entusiasmo avevo partecipato. Notai questo soprattutto nella gente più vicina alla Chiesa. Un giorno, andai con Lucia Schiavinato a cercare alcune donne per farle partecipare alle riunioni del Cif (Centro italiano femminile, n.d.r.) e quindi alla vita politica. Il parroco di Passarella, tuttavia, mi rispose molto male quella volta: Le mie tose non le mando a sporceon par le strade!, ci disse. Per fortuna, questo modo di pensare si è ridimensionato, ma per questo motivo, credo, molte donne cattoliche faticarono prima di esporsi in politica. Io stessa, inoltre, seppi di essere stata riconosciuta come capitano solo dopo trent’anni dalla fine del conflitto!”, racconta nel filmato.
Le iniziative in occasione dell’Ottantesimo dalla fine della guerra continueranno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi: il primo maggio, è prevista una pedalata in bici sui luoghi della Resistenza del Veneto Orientale, tra i comuni di S. Donà e S. Stino. Il 14 maggio alle ore 18, in libreria “Raggiungibile”, una lettura ad alta voce ricorderà le altre donne della Resistenza del Basso Piave, come Lucia Schiavinato e lo sorelle Elvira e Cesira Carozzani.
In giugno, poi, è previsto, come di consuetudine, il festival delle Resistenze, mentre è in programma per il prossimo autunno la pubblicazione e la presentazione, per l’editore Marsilio, di uno scritto inedito di Silvio Trentin, figura di spicco dell’antifascismo sandonatese, ritrovato incredibilmente in Francia di recente.