Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Padova, la stazione per l'alta velocità a San Lazzaro
La proposta progettuale di Confindustria Padova per il passaggio e la fermata dei treni AV/AC. Spostamento 3 km ad est della stazione AV/AC e ristrutturazione di Padova Centrale.

- L’Alta Velocità veneta da Verona a Padova è in fase di accelerazione, con la progettazione in corso da parte di RFI (Rete ferroviaria italiana), dopo lo sblocco del nodo di Vicenza e le risorse per l’avvio dei cantieri sulla Brescia-Padova. Ma il ridisegno del nodo di Padova è un capitolo dormiente, fermo a disegni di 10 anni fa e a ipotesi alternative di attraversamento a raso o sotterraneo. Con il rischio di relegare Padova, pur baricentrica nel Corridoio Est-Ovest (Trieste-Torino-Lione) e incrocio con quello Nord-Sud (verso Roma), a un ruolo marginale.
A rompere l’immobilismo è Confindustria Padova, che con il presidente Massimo Pavin ha presentato oggi una proposta progettuale per la soluzione del nodo di Padova, cioè per l’attraversamento e la fermata a Padova della linea ferroviaria ad alta velocità/capacità sulla tratta Verona-Padova. L’obiettivo è recuperare il tempo perduto e le risorse rispetto ai nodi di Verona (già progettato) e di Vicenza (in corso di progettazione). Ma soprattutto identificare la migliore soluzione condivisa per un’infrastruttura fondamentale per l’economia e il collegamento all’Europa, con un vasto bacino di utenza, ottima accessibilità ai treni AV/AC e il ridisegno urbanistico e intermodale della città, con più servizi e meno costi.
La proposta progettuale di Confindustria Padova, elaborata con la società che ha progettato il nodo di Vicenza, prevede la collocazione della nuova stazione ferroviaria per AV/AC - denominata Padova San Lazzaro - 3 km a est di Padova centrale, nell’area già prevista come fermata SFMR, a ridosso dell’autostrada A4 e dell’intersezione tra la nuova Strada del Santo e l’Arco di Giano.
Qui si realizzano le fermate di tutti i treni passeggeri di breve, media e lunga percorrenza, oltre che della linea AV/AC, garantendo l’intermodalità tra i vari servizi ferroviari, tra questi e i servizi urbani ed extra-urbani grazie a un grande parcheggio scambiatore, ottimamente collegato alla rete di tangenziali ed autostrade. La soluzione consente il quadruplicamento a nord della nuova linea AV/AC e l’attraversamento di Padova interamente in superficie.
L’attuale stazione ferroviaria Padova Centrale, troppo inurbata e fortemente critica sia per il potenziamento ferroviario (non c’è spazio per la nuova linea AV/AC), sia per la sua accessibilità con auto e autobus, mantiene gli attuali servizi, è riqualificata nell’area circostante e ristrutturata per ottenere la specializzazione di 2 degli 11 binari, che diventano passanti verso Padova San Lazzaro.
Una prima stima dei costi della proposta progettuale (300 milioni) comprende in un unico pacchetto anche il riordino urbanistico e i collegamenti di Padova San Lazzaro.