martedì, 04 febbraio 2025
Meteo - Tutiempo.net

Treni: il ritardo ormai è cronico

Le disfunzioni riguardano, soprattutto, le linee dei pendolari. Il 2024 anzi, sembra aver segnato un peggioramento, anche per i tanti cantieri aperti. Metà della rete è ancora a binario unico, quest’anno ha pesato anche il meteo. Entro il 2032 l’alta velocità arriverà da Brescia a Vicenza est, mancheranno, però, gli ultimi chilometri, fino a Padova

Anche il Veneto, nella scorsa settimana, è stato investito dalla tempesta dei ritardi e delle soppressioni di treni in Italia. In misura un po’ minore, dato che non è ancora inserito pienamente nell’alta velocità: manca, nella sua completezza, la tratta Milano - Venezia. Piuttosto, si sono continuate a scontare le inefficienze croniche: i ritardi riguardano, soprattutto, le linee regionali e quelle dei pendolari. Il 2024 anzi, sembra aver segnato un peggioramento, anche per i tanti cantieri aperti.

Una delle tratte più importanti, la Venezia-Treviso, continua a essere soggetta a ritardi. Ad esempio, il treno che parte alle 18.13 da Venezia accumula ritardo nel 10 per cento dei casi, sia in partenza che in arrivo. Per i pendolari, va meglio il treno delle 7.02 da Treviso per Venezia, che ha solo il 5 per cento delle corse in ritardo. La percentuale dei ritardi aumenta, se il treno proviene da Belluno. Una percentuale di ritardo del 10 per cento si registra anche per il treno che parte da Treviso alle 10.03.

Sempre in ritardo risultano, invece, i treni in partenza da Bassano del Grappa, e diretti a Venezia, forse a causa della necessità di attendere il treno incrociante, proveniente da Venezia. Questa linea è stata travagliata nella seconda parte del 2024, con problemi legati agli eventi atmosferici eccezionali, ma anche ai passaggi a livello. Di volta in volta, lo speaker di Trenitalia parla di barriere abbattute, persone che invadono la linea, rotture dei passaggi a livello, e le attese diventano estenuanti, perché si deve attendere “l’intervento dell’autorità giudiziaria”. Dopo la stazione di Castelfranco, poi, in direzione Bassano, il ritardo si trasforma magari in soppressione del treno.

“L’impressione è che, quest’anno, i problemi siano aumentati: quasi ogni settimana ho un inconveniente, soprattutto al ritorno da Venezia”, ci racconta Luigi Rigobello, storico pendolare della linea.

Inseguendo le segnalazioni dei pendolari e grazie al sito TrainStats, emergono tutte le altre consuete criticità venete. La tratta Schio-Vicenza, ad esempio, ha registrato 27 ritardi in partenza su 257 corse totali del treno locale delle 17.09 da Vicenza. Questo treno ha una frequenza di 60 minuti. Negli ultimi quattro mesi, il treno delle 7.40 da Rovigo è risultato in ritardo in arrivo a Verona 6 volte, su 29 corse. Il treno in arrivo a Rovigo da Verona alle 19.20 è stato in ritardo in più della metà delle corse.

Record negativo per la tratta Bassano-Cittadella, dove i passaggi a livello sono una ventina. Un’altra linea complicata è la Portogruaro-Treviso, che passa per Motta, Oderzo e Ponte di Piave, ormai quasi del tutto sostituita da autobus. Un quinto dei treni che partono alle 15.31 da Portogruaro accumula ritardi, e uno su quattro di quelli che partono alle 18.31 non è in orario. L’ultimo regionale che parte da Padova verso Castelfranco e Montebelluna, utilissimo per chi arriva con l’alta velocità (Freccia e Italo) a Padova, quello delle 21.25 (le corse successive sono con autobus sostitutivi), nel 20 per cento dei casi parte in ritardo.

Sempre più attuale il tema dell’alta velocità. Grazie al finanziamento del Pnrr, la tratta Brescia - Vicenza Est dovrebbe essere completata entro il 2032. Tuttavia, non sarà la fine, perché mancano i fondi per finanziare l’ultimo tratto, il più semplice, da Vicenza Est a Padova. Una volta completata, si prospetta una vera rivoluzione: sui 267 chilometri, il Frecciarossa o Italo potrebbero teoricamente raggiungere i 300 km/h. Oggi. il treno più veloce impiega circa 2 ore e mezza, considerando i tratti già ad alta velocità e le stazioni intermedie, il tempo si potrebbe ridurre di quasi un’ora.

Per questo, sarebbe necessaria una rete di treni regionali in grado di coordinarsi con l’alta velocità, e offrire coincidenze per raggiungere almeno tutti i capoluoghi di provincia del Veneto senza attese o ritardi biblici. Attualmente, la rete regionale è ancora al 50,8% a binario unico, con 997 chilometri dotati del controllo di marcia del treno (Scmt) basico e zero chilometri con il doppio sistema Scmt e Ssc (sistema di supporto alla condotta per i macchinisti).

In Veneto, la frequenza dei treni, anche negli orari di punta, raramente scende sotto i 30 minuti, principalmente a causa della scarsa velocità consentita. I rallentamenti, dovuti a molteplici ragioni - dai passaggi a livello agli incroci - sono frequentissimi, i moderni e potenti treni elettrici “mordono il freno”.

MAGGIORI APPROFONDIMENTI SULL’EDIZIONE DI VITA DEL POPOLO DEL 26 GENNAIO 2025

SEGUICI
EDITORIALI
archivio notizie
16/01/2025

Di per sé, l’idea di una “conversione missionaria” della parrocchia non è una novità, perché essa agita...

07/11/2024

Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...

25/10/2024

La morte ha la forza di farci riconsiderare le priorità della vita e, forse, di dare loro un po’ di ordine....

TREVISO
il territorio