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Credito Trevigiano: avviato il processo di fusione con la Cassa rurale di Brendola (Vicenza)
Si tratta, precisa un comunicato diffuso dalle due banche, di istituti “sani”, ben radicati nel territorio delle province di Treviso e Vicenza, con lo stesso numero di sportelli: 30 Credito Trevigiano e altri 30 Brendola. La parola definitiva sull’operazione, però, come ha pù volte ribadito Pietro Pignata, presidente di Credito Trevigiano, spetterà esclusivamente ai soci della banca.

Credito Trevigiano-Banca di credito cooperativo e Cassa rurale e artigiana di Brendola hanno siglato, il 19 luglio scorso, una lettera d’intenti per l’avvio di un progetto di fusione.
Si tratta, precisa un comunicato diffuso dalle due banche, di istituti “sani”, ben radicati nel territorio delle province di Treviso e Vicenza, con lo stesso numero di sportelli: 30 Credito Trevigiano e altri 30 Brendola.
In un momento di grandi manovre nel mondo bancario, e in quello del credito cooperativo in particolare, prosegue la nota, “questi due solidi istituti di credito del Veneto hanno deciso di avviare un percorso che potrà portare alla nascita di una tra le Banche di credito cooperativo più grandi per dimensione, patrimonio e masse amministrate: 60 filiali con 473 dipendenti, 5 miliardi di masse amministrate, un attivo di 3,1 miliardi e un patrimonio di 240 milioni con un Cet1 del 16,50% ed una copertura media del credito deteriorato del 63%”.
Impegnate da sempre “nel servire le famiglie e le imprese del trevigiano e del vicentino”, i du eistituti avranno l’opportunità di formare una nuova banca che potrà contare circa 120 mila clienti e oltre 13 mila soci. Questa sfida sarà accompagnata dal Gruppo bancario cooperativo Iccrea con l’obiettivo di “presentarsi con strutture professionali e organizzative adeguate alle esigenze dell’importante tessuto industriale del Nordest”.
I consigli d’amministrazione delle due banche, si legge ancora, “hanno condiviso i valori fondamentali del credito cooperativo e del strategie del progetto che, con economie di scala e masse critiche di rilievo, consentiranno di poter essere più competitivi e maggiormente presenti nel territorio”.
La parola definitiva sull’operazione, però, come ha pù volte ribadito Pietro Pignata, presidente di Credito Trevigiano, spetterà esclusivamente ai soci della banca. L’occasione, al termine del percorso dei prossimi mesi, sarà l’assemblea dei soci e nella riunione di fine maggio del prossimo anno.