mercoledì, 23 aprile 2025
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Ascolto. orientamento, prossimità: così vince la vita

Il Centro aiuto alla vita (Cav) e il Movimento per la vita (Mpv) di Treviso serrano le fila e rinnovano l’impegno concreto, di vicinanza, di ascolto e orientamento, di formazione. Facciam il punto in occasione della Giornata per la vita di domenica 1° febbraio.

Sono in prima linea nella tutela della vita, nell’accoglienza e nel sostegno a chi affronta delle difficoltà, nella promozione di una cultura della solidarietà. Il Centro aiuto alla vita (Cav) e il Movimento per la vita (Mpv) di Treviso serrano le fila e rinnovano l’impegno concreto, di vicinanza, di ascolto e orientamento, di formazione; lo fanno lavorando sempre più a stretto contatto così che, nel prossimo futuro, arriveranno a costituirsi in un’unica associazione che opererà per la vita, dal concepimento al suo termine naturale. Provocate dalle parole dei Vescovi nel messaggio per la 37ª giornata nazionale, Cav e Mpv fanno un bilancio delle proprie attività e rilanciano il loro impegno quotidiano.

Solidali per la vita

“Il richiamo alla famiglia, perché sia capace di dire di sì alla vita, di prendere per mano, di curare e di sostenere chi vive in difficoltà, di essere testimone di accoglienza, è senza dubbio un invito che non deve cadere nel vuoto - commenta Orietta Busatto, presidente del Movimento per la vita di Treviso -. Abbiamo bisogno di famiglie autentiche, capaci di prossimità, di legami veri, di essere testimoni del Vangelo nel contesto che oggi abitiamo”.
“Trovo che il messaggio dei vescovi sia molto forte e concreto al tempo stesso - riflette Angela Calesso, presidente del Centro aiuto alla vita di Treviso -. Lo vediamo nell’esperienza di ogni giorno: «quando una famiglia si apre ad accogliere una nuova creatura, sperimenta la forza rivoluzionaria della tenerezza e in quella casa risplende un bagliore nuovo» dicono i Vescovi. In questa prospettiva sta camminando la nostra associazione”.

La svolta del Cav

“Da alcuni mesi abbiamo deciso di concentrare la nostra attenzione sulle mamme in gravidanza - prosegue Angela -. Questo è stato possibile grazie alla rete costruita con Caritas e Pastorale famigliare che ha permesso di indirizzare ad altre realtà le mamme con bambini”. Al Cav si stringe un patto, una relazione: accanto agli aiuti concreti, le donne partecipano ad alcuni incontri pre e post partum, per acquisire informazioni, conoscere altre persone, costruire legami di solidarietà. Nel 2014 sono state 517 le mamme aiutate con l’accompagnamento alla maternità e con pannolini, alimenti e articoli per l’infanzia. “I nostri percorsi sono attenti alla multietnicità di chi li frequenta, costruiti per coloro che hanno difficoltà anche linguistiche ed aperti a culture diverse dalla nostra. L’obiettivo che ci poniamo è di aprire un dialogo e di creare uno spazio dedicato, anche formativo”. Al Cav arrivano donne che ancora non hanno deciso se portare a termine la gravidanza o no; altre nella fatica di accogliere un figlio; altre ancora in grave difficoltà per motivi economici. Alcune abbandonate dai compagni, quasi completamente sole. Altre con problemi di casa, lavoro, cibo. “Aiutare una mamma ad accettare e vivere bene l’attesa è un modo per prevenire l’interruzione volontaria di gravidanza”. Al Cav operano anche due professionisti che seguono i “percorsi di guarigione” per chi si trova a dover elaborare l’esperienza dell’aborto.
Educare i giovani. Un significativo lavoro a tutela della vita è svolto anche dal Mpv: “Sosteniamo le famiglie in situazioni di difficoltà, ad esempio nell’accogliere un figlio disabile o malato, oppure messe in ginocchio da eventi gravi acutizzati dalla crisi - spiega Orietta -. L’ascolto, l’orientamento, anche la preghiera, l’aiuto concreto, sono tutte modalità con cui abbiamo lavorato quest’anno sostenendo circa 70 nuclei famigliari”. Ma l’impegno maggiore è senza dubbio rivolto alla formazione, con i percorsi nelle scuole della provincia di Treviso, il concorso europeo che permette al Movimento di farsi conoscere tra i giovani, il progetto per genitori sull’educazione alla sessualità, in collaborazione con Fism e Agesc.

15 stagisti e 80 volontari

“Continueremo questo percorso - conclude Orietta -,  e cercheremo di dialogare sempre di più con le realtà parrocchiali per raccontare insieme il Vangelo del «sì alla vita» in famiglia, anche quando la via si fa stretta e arriva una criticità”. Sulla stessa linea il Cav: “Da quest’anno accogliamo 15 stagisti, ragazzi fra i 18 e i 20 anni, durante il periodo scolastico e non solo d’estate. Saranno impegnati nei percorsi nelle scuole e nella distribuzione. Per loro, ma non solo, stiamo progettando una «formazione etica» convinti che sia una strada buona per promuovere la vita”.
Al Movimento operano 30 volontari; al Centro aiuto alla vita sono circa cinquanta. Si impegnano costantemente per “costruire un nuovo umanesimo, la vera sfida che ci attende e che parte dal sì alla vita”.

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