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Alcide De Gasperi, la politica come servizio. L’Ac diocesana a Pieve Tesino con il Vescovo

“Servus inutilis”: questo il titolo dell’iniziativa dell’Ac, che ha visto la straordinaria partecipazione di un centinaio di persone che, guidate dal presidente diocesano, Marco Guidolin, e dall’assistente, don Giancarlo Pivato, si sono date appuntamento a Pieve Tesino, paese natale di De Gasperi. Dopo la visita al museo nella casa natale dello statista, l’intervento di mons. Tomasi

Sabato 1° marzo si è svolta, su iniziativa dell’Azione cattolica diocesana, un’interessante proposta di approfondimento e conoscenza della figura di Alice de Gasperi, proprio nei giorni in cui è stata diffusa la notizia che si è conclusa a Roma la fase diocesana della causa di beatificazione dello statista trentino.

“Servus inutilis”: questo il titolo dell’iniziativa dell’Ac, che ha visto la straordinaria partecipazione di un centinaio di persone che, guidate dal presidente diocesano, Marco Guidolin, e dall’assistente, don Giancarlo Pivato, si sono date appuntamento a Pieve Tesino, paese natale di De Gasperi. Nella prima parte della mattinata, la figura di Alcide de Gasperi è stata approfondita tramite la visita guidata al museo, allestito proprio nella casa natale dello statista. Attraverso pannelli informativi e ricostruzioni degli ambienti, il museo ripercorre le tappe salienti della vita di De Gasperi, partendo dall’esperienza di impegno politico come deputato a Vienna, per poi passare al parlamento di Roma, come segretario del Partito popolare italiano; il museo ripercorre, poi, la fase di “nascondimento” nel periodo fascista, e le grandi responsabilità assunte da De Gasperi alla fine della guerra.

Il cuore dell’incontro associativo è, poi, stata la relazione che il vescovo, Michele Tomasi, ha dedicato al tema della “Politica come servizio”. Partendo dall’esperienza di De Gasperi, il Vescovo ha ripercorso e attualizzato le indicazioni che il Concilio Vaticano II ha offerto non solo ai cristiani, ma a tutti gli uomini “di buona volontà” in ordine al bene comune. La Politica, ha ricordato il Vescovo, è servizio al bene comune. Ma è essenziale comprendere con precisione cosa sia “bene comune”. E proprio dal Concilio ci viene l’indicazione che il bene comune non è solo la somma dei beni individuali, ma si concretizza “nell’insieme di quelle condizioni di vita sociale che consentono e facilitano agli esseri umani, alle famiglie e alle associazioni il conseguimento più pieno della loro perfezione” (GS 74). A partire da tale affermazione conciliare, il Vescovo ha sviluppato la propria relazione ricordando come il perseguimento del bene comune non può che avvenire attraverso la promozione delle relazioni sociali, del confronto tra idee diverse, del libero dibattito che conduca, poi, alle decisioni e alla conseguente assunzione delle responsabilità. Il servizio della politica, dunque, è servizio al bene comune così inteso. E conseguentemente, chi si dedica alla politica non può che assumere un atteggiamento libero da interessi particolari e volto a concorrere, nella normale e fisiologica diversità delle posizioni politiche, al raggiungimento di quelle condizioni sociali ed economiche che consentono a tutti e a ciascuno di sviluppare le proprie potenzialità umane e di vivere nel rispetto della dignità di ogni essere umano.

Il bene comune è un obiettivo arduo, ha concluso il Vescovo, che richiede il concorso di tutti, perché solo insieme saremo in grado di affrontare le differenze che naturalmente esistono dentro ogni comunità, e ricomporle verso una visione comune.

L’intervento del Vescovo è stato molto apprezzato, e richiede un’ulteriore fase di studio e riflessione, percepita da tutti i presenti come necessaria in questo momento particolare della storia in cui la democrazia, così come l’avevamo conosciuta, sembra essere messa in discussione.

La giornata formativa promossa dall’Azione cattolica è proseguita con il pranzo e la visita al “giardino dell’Europa”, un allestimento realizzato nel paese di Pieve Tesino a ricordo dell’instancabile impegno di De Gasperi per la costruzione della Comunità europea, da lui ritenuta, già subito dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale, un obiettivo essenziale da perseguire senza sosta per garantire la pace e la prosperità nel nostro continente. Un impegno e un proposito, quest’ultimo, che sorprende per la sua incredibile attualità.

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