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La prima messa di padre Piero Graziani nel duomo di San Donà

Comunità in festa per il sacerdote novello, carmelitano scalzo. Il giovane presterà servizio a Treviso

29/06/2023

Domenica 25 giugno, il carmelitano scalzo padre Piero Graziani, la cui famiglia da molti anni abita nella parrocchia Duomo di San Donà di Piave, ha celebrato la sua prima messa da prete novello nel duomo sandonatese.

Padre Piero ha ricevuto l’ordinazione presbiterale sabato 10 giugno, nella cattedrale di Brescia.

Per la parrocchia sandonatese è stata una grande gioia, considerando anche che negli ultimi anni non sono state molte le vocazioni sacerdotali nate dalla comunità cristiana.
Ad accoglierlo, con tutti i fedeli della comunità, i genitori Stefano e Barbara e la sua famiglia, è stato il parroco, don Massimo Gallina, che ha accompagnato padre Piero nella celebrazione eucaristica, assieme a tanti altri confratelli, tra cui mons. Paolo Carnio, il precedente parroco della comunità, don Gino Busatto e don Mattia Agostini, i carmelitani sandonatesi padre Marcello Sorgon e padre Italo Padovan.

“In questi giorni così impegnativi dell’ordinazione - ha esordito padre Piero all’inizio della celebrazione - si è sentito molto l’accompagnamento della comunità parrocchiale di San Donà: è stato importante per me avvertire questo accompagnamento gratuito. Vi ringrazio molto”.

Nell’omelia, padre Piero ha sottolineato: “Il Vangelo di questa domenica presenta un tema a me molto caro, quello della testimonianza. Vengo come sacerdote a celebrare l’eucarestia, ma prima di tutto come testimone di un amore che ho ricevuto gratuitamente, di cui ho sperimentato la fedeltà e la sovrabbondanza. Per questo oggi sono sacerdote, perché c’è un amore che mi ha preceduto e mi ha chiamato. Cristo è disceso agli inferi, ma possiamo dire che Cristo discende ancora negli inferi del nostro cuore ed è lì pronto a incontrarci. E da qui possiamo partire per essere testimoni: il Signore è al mio fianco. Con questa certezza possiamo capire l’invito di Gesù nel Vangelo: «Non abbiate paura!»”.
Al termine della celebrazione, molto semplice, ma anche molto sentita, la comunità parrocchiale ha voluto lasciare a padre Piero un dono che è anche un segno.

“Oggi la nostra comunità è in festa per la tua ordinazione presbiterale, che ci dà gioia, consolazione e speranza - ha affermato il parroco, don Massimo Gallina -. In questi mesi abbiamo pregato per te, ti abbiamo accompagnato all’ordinazione e oggi lodiamo insieme il Signore per questa tua santa messa da prete novello, insieme con noi in questa comunità che da anni è diventata la dimora della tua famiglia. Questo nuovo calice e nuova patena di legno di ulivo sono il nostro dono per te, in modo che tu possa ricordarti anche di noi, di questa comunità parrocchiale, quando celebrerai i Divini misteri. L’ulivo è segno di stabilità nel tempo, ci invita a non contare sulle nostre forze, ma sulla fedeltà di Dio, è albero fecondo e generoso. Fedeltà, fecondità e appartenenza a Dio sono i doni dello Spirito Santo che invochiamo per te, per il tuo ministero sacerdotale, per il bene della Chiesa secondo il carisma carmelitano. Buon cammino, caro padre Piero”.

“Grazie davvero, don Massimo, per queste parole così belle e questi auguri così profondi - ha risposto padre Piero al dono ricevuto -. Sento di esprimere la mia gratitudine a tutta la comunità. Nel calice e nella patena io vi porterò un po’ tutti con me, avremo occasione di rivederci, adesso inizierò il mio ministero sacerdotale a Treviso, non più molto lontano e senz’altro avremo altre occasioni per vederci. Io, comunque, conservo nel cuore questo dono di cui vi sono davvero molto grato e vi assicuro il mio accompagnamento spirituale”.

Al termine della celebrazione, la festa è proseguita con un momento conviviale fuori della chiesa.

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