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I 30 anni della cooperativa sociale Il Germoglio di Robegano

L'impresa sociale, che si occupa in prevalenza di giardinaggio e cura del verde, conta oggi su una squadra di 90 persone, di cui 66 sono anche soci. Il fatturato è in forte crescita. 

Anche i consigli di un grande sportivo possono aiutare ad essere sempre più squadra. La cooperativa sociale “Il Germoglio” prosegue i festeggiamenti per i suoi primi trent’anni di attività. E lo fa non con momenti aperti al pubblico, ma con iniziative formative rivolte ai soci e ai collaboratori. Una scelta precisa, per dare la possibilità ai soci di crescere sempre di più, per aumentare il senso di appartenenza, la soddisfazione verso il proprio lavoro. Giovedì 2 marzo l’incontro sarà con Riccardo Pittis, già giocatore di basket in Serie A e in Nazionale, esperto di mental coaching. 

Nata a Salzano nel 1992 con lo scopo di offrire opportunità di lavoro a persone “svantaggiate”, normalmente escluse dai comuni canali occupazionali, la cooperativa sociale “Il Germoglio” nel tempo è cresciuta ed oggi è una realtà di 90 lavoratori, 66 dei quali sono soci. 

Opera nel settore del verde con l’attività di Green design (vivaismo, progettazione, realizzazione e manutenzione di giardini, piscine, parchi gioco e impianti sportivi) e con il Garden Center. Quest’ultimo, inaugurato nel 2004 a Robegano, è membro dell’Associazione italiana Centri Giardinaggio e vanta il prestigioso trofeo Graine d’Or in quanto “Garden Center più innovativo e performante d’Italia”.

Una crescita che non conosce crisi (+31,5% di fatturato nel 2021 e + 7,4 nel 2022, anno che ha registrato un fatturato di oltre 7,5 milioni di euro), come conferma Gianni Favaro, direttore generale della cooperativa, tra i soci fondatori: “Negli ultimi due anni abbiamo avuto una crescita forte di lavoro e di richieste di servizi, e così, a fronte di una crescita del fatturato, sono entrate anche una ventina di persone nuove. Cercavamo personale nei giorni scorsi e dopo aver messo un annuncio, in sei giorni sono arrivati 280 curriculum”. Un segno, certo, della notorietà e della serietà del Germoglio. “Le difficoltà ci sono state anche per noi, ma le abbiamo affrontate insieme. Credo che la scelta vincente sia stata quella di voler essere una vera impresa, con gli appalti ottenuti per la nostra professionalità e competenza. Certo, abbiamo diversificato le attività, per stare sul mercato con le nostre gambe e soprattutto con le nostre mani, ma senza rinunciare agli inserimenti lavorativi di persone in difficoltà, in collaborazione con il servizio Ulss. Il clima aziendale positivo, collaborativo, non assistenziale fa sì che anche queste persone diano il meglio di sé, contribuendo a far crescere il Germoglio”. 

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