Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Centenario Grande guerra: a Cappelletta il sottosegretario alla Difesa Rossi
Domenica 6 settembre alle ore 10 l’alzabandier,a a seguire l'onore ai caduti con la deposizione della corona d’alloro. Dopo la Messa che si terrà al cimitero militare verranno scoperte le targhe commemorative dei caduti
L’Amministrazione comunale di Noale ha ricevuto conferma della presenza del Sottosegretario di Stato alla Difesa on. Domenico Rossi alla cerimonia di domenica 6 settembre che si terrà a Cappelletta. “Una presenza di alto valore per un evento celebrativo importante per il nostro territorio", dichiara il Sindaco Patrizia Andreotti.Domenica 6 settembre alle ore 10:00 l’alzabandiera a seguire onore ai caduti con la deposizione della corona d’alloro. Dopo la Messa che si terrà al campo verranno scoperte le targhe commemorative dei caduti.
Il cimitero militare, a poche decine di metri dal centro di Cappelletta, aveva ospitato 289 salme, per lo più soldati del Sud Italia, deceduti nell’ospedale da campo ausiliario della vicina Villa Sailer. “Un ringraziamento speciale va all’associazione Assoarma di Noale e alla Federazione del Fante di Venezia che nel 2009 sono riuscite a ritrovare dopo 70 anni di abbandono l’area del cimitero militare e a restaurarlo. Da lì è iniziato un iter che ha permesso di ridare vita a un camposanto da quasi 1000 metri quadri di superficie - unico nel suo genere in provincia" dichiara il Sindaco Patrizia Andreotti.
La sera dell’8 novembre 1917, si arrivava dalla disfatta di Caporetto, e Armando Diaz, con Regio Decreto, sostituì Luigi Cadorna alla guida dello Stato Maggiore dell’Esercito italiano. Diaz decise di riorganizzare anche la sanità e Noale si trovava lungo la ferrovia che collega Bassano a Venezia. Una posizione strategica, insomma. Villa Sailer fu requisita e diventò ospedale ausiliario da campo. Arrivarono i feriti ma molti non ce la fecero a superare le cure di crocerossine e volontari e si decise di adibire uno spazio, a fianco del cimitero civile, dove far riposare le vittime del conflitto.
Erano soldati impegnati nei sanguinosi combattimenti sul Piave e reduci proprio da Caporetto. Alla fine i caduti furono 175 fanti, 29 artiglieri, 25 bersaglieri, altrettanti del Genio, 6 sanitari (di cui un sacerdote), 5 ciascuno tra carabinieri e granatieri, 3 autieri, 2 dell’Aeronautica, 4 civili (tra cui un 17enne), 7 ignoti e uno ciascuno per il commissariato, la cavalleria e gli alpini.
“Tutti noi che abbiamo avuto l’immensa fortuna di nascere in un Paese libero e democratico abbiamo il dovere di rivolgere sempre un ringraziamento dal più profondo del cuore alle centinaia di migliaia di soldati, molti dei quali erano all’epoca soltanto dei ragazzi, ai caduti della Resistenza, a tutti i nostri fratelli che sacrificarono la propria esistenza per un grande sogno che oggi noi possiamo chiamare realtà" conclude il Sindaco.