martedì, 03 dicembre 2024
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Zogo e fiera dell’oca: torna a Mirano la rievocazione storica di una fiera di un secolo fa

Nel weekend di san Martino, l’11 e il 12 novembre

Nel weekend di san Martino, l’11 e il 12 novembre, la città di Mirano torna indietro nel tempo, più precisamente ai primi anni del 1900. Il centro storico della cittadina è animato dalla Fiera dell’oca e dal Zogo de l’oca de Miran, una trasposizione dal vivo del celebre gioco dell’oca in cui Mirano e le sue frazioni si sfidano a colpi di dadi.

Si tratta della rievocazione storica di una fiera di paese dell’inizio del secolo scorso, in cui tutto si trasforma e la modernità viene accantonata per lasciare spazio a usi e costumi antichi. Dai cartelli stradali, ai carri che sfilano lungo le strade, fino ai banchi del mercato, tutto fa un salto nel passato affascinante della Belle époque, con un’attenzione ai dettagli da lasciare senza fiato. Ma non solo, per tutta la durata della manifestazione la città viene popolata da attori e figuranti in costume d’epoca che permettono a chi passeggia per le strade del centro di immergersi completamente nel clima della fiera. Quest’anno, a rendere l’ambiente ancora più autentico, sarà presente anche la Croce Rossa con il suo reparto storico e i costumi, le barelle e la tenda che venivano utilizzati nei primi anni del ‘900.

Un’atmosfera magica, che regala un salto nel passato in cui la protagonista assoluta è l’oca. Un fine settimana ricco di eventi che propone un calendario composto da mercatini, giochi e spettacoli per bambini e bambine e l’immancabile Zogo de l’oca. Un quarto di secolo fa l’artista Carlo Preti disegnò “El Zogo de l’oca de Miran”, un’edizione rivisitata del celebre gioco da tavola che ancora oggi fa da padrona al centro della piazza con le sue 63 caselle che formano una passerella lunga circa 130 metri. Qui, nel pomeriggio di domenica a partire dalle 15.30, prende vita una sfida tra le squadre che rappresentano il capoluogo e le cinque frazioni, tirando dadi giganti e andando su e giù per il tabellone a suon di duelli, tornei e proverbi indicati sulle caselle del gioco. La squadra che arriva per prima alla casella finale conquisterà il meritato premio “l’oca” dell’anno e una vincita in denaro che dovrà devolvere a un ente o associazione. Il tutto accompagnato dal tifo sfrenato del pubblico radunato attorno all’ovale per osservare la gara.

Due giorni dedicati al divertimento di grandi e piccini, animati da artisti di strada, saltimbanchi, burattinai e musicisti che fanno immergere i visitatori in un’altra epoca attraverso le note della musica popolare veneta. Inoltre, all’oca park i bambini possono mettersi alla prova attraverso giochi che rimandano ai primi del ‘900 e una versione del gioco dell’oca tutta dedicata a loro. L’oca park, secondo le parole di Roberto Gallorini, presidente della Pro loco Mirano che ha istituito l’evento nel 1998, è un luogo dove lo spirito della rievocazione è trasmesso direttamente ai più piccoli, con la speranza che un domani continuino a portare avanti la tradizione della fiera e soprattutto del “Zogo”.

Non solo artisti, giochi e musica, la Fiera dell’oca di Mirano è anche un’opportunità per concedersi un percorso culinario fuori dal comune provando vari piatti a base d’oca. In passato, infatti, nel weekend di San Martino si festeggiava la chiusura dell’anno agrario e sulle tavole delle famiglie contadine faceva la sua comparsa l’oca. A Mirano, infatti, molti dei proprietari terrieri erano ebrei e, non potendo mangiare la carne di maiale, festeggiavano con banchetti proprio a base di oca. Una tradizione gastronomica che si è tramandata negli anni insieme al detto che recita “chi no magna l’oca a san Martin, no fa el beco de un quattrin”, cioè chi non mangia l’oca a san Martino non fa il becco di un quattrino. Per mantenere fede a questo adagio, all’Ocaria, cioè il mercato dell’oca, è possibile acquistare e assaggiare prodotti a base e a forma di oca provenienti dal Veneto, dal Friuli Venezia Giulia, dalla Lombardia e, addirittura, dalla Francia.

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