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Don Denis Vedoato parroco a Passarella, Caposile e S. Maria di Piave: “Chiamata alla gioia”

Il rito si è svolto a Passarella, dove i numerosi fedeli delle tre parrocchie hanno accolto con gioia e semplicità l’arrivo del nuovo parroco. Accompagnato dal vescovo Michele Tomasi e numerosi sacerdoti del vicariato, don Denis subentra alla guida delle tre comunità a don Giuseppe Danieli, in procinto di partire per la diocesi di Roraima, nel nord del Brasile. Per don Denis, 39 anni, sacerdote dal 2017, si tratta della prima esperienza da parroco
30/10/2024

Domenica 27 ottobre le parrocchie Presentazione della Beata Vergine Maria in Passarella di San Donà, Natività della Beata Vergine Maria in Caposile e Presentazione della Beata Vergine Maria in S. Maria di Piave hanno festeggiato l’ingresso del nuovo parroco, don Denis Vedoato.

Il rito si è svolto a Passarella, dove i numerosi fedeli delle tre parrocchie hanno accolto con gioia e semplicità l’arrivo del nuovo parroco. Accompagnato dal vescovo Michele Tomasi e numerosi sacerdoti del vicariato, don Denis subentra alla guida delle tre comunità a don Giuseppe Danieli, in procinto di partire per la diocesi di Roraima, nel nord del Brasile. Per don Denis, 39 anni, sacerdote dal 2017, si tratta della prima esperienza da parroco.

Sul sagrato della chiesa, don Denis ha ricevuto il saluto dai sindaci di San Donà e Musile di Piave: “Accogliamo don Denis, al quale porgo la nostra collaborazione, nelle nostre comunità vive nella fede e attente ai bisogni degli ultimi. Auspichiamo che il suo ingresso sia motivo di ulteriore crescita”, ha salutato Silvia Susanna, sindaca di Musile. “Porgo anch’io il mio benvenuto, il mio sostegno e disponibilità a don Denis”, ha salutato il sindaco di San Donà di Piave, Alberto Teso.

E’ seguito, quindi, il saluto delle comunità, che hanno donato al sacerdote una stola, simbolo di umiltà e generosità. Le comunità esprimono, inoltre, il desiderio di intraprendere sin da subito un percorso comune, anche per affrontare le numerose sfide di oggi, tra cui il coinvolgimento dei giovani nella vita parrocchiale.

Le Letture domenicali hanno offerto al vescovo Michele numerosi spunti per delineare la figura del sacerdote: “Come scrive san Paolo nella lettera agli Ebrei, ogni sacerdote è scelto fra gli uomini e per gli uomini viene costituito tale nelle cose che riguardano Dio. Egli è in grado di sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore, essendo anche lui rivestito di debolezza. Il parroco non è un supereroe, bensì una persona forte nella fede, ma rivestita di debolezza, caratteristica comune alla condizione umana. Tuttavia, se siamo deboli, ma siamo con Dio, che cosa ci manca? Così fece Bartimeo, povero e cieco, gettando via il suo mantello, la sua unica sicurezza, di fronte all’incontro con Gesù, fiducioso della sua chiamata”.

Don Denis si è, quindi, presentato alle comunità: “Ho accettato questa chiamata con gioia e curiosità. Quando il Signore chiama, non c’è da aspettare, ma bisogna cominciare a correre. Sono sereno perché ogni volta che ho accettato una sua chiamata, la mia vita si è riempita di gioia inaspettata. Ringrazio il vescovo Michele, i miei confratelli e le comunità di Galliera Veneta, Tombolo e Scorzè, nelle quali sono cresciuto nella fede. Vi chiedo pazienza per questa nuova responsabilità, ma prometto che vi vorrò bene, certo che anche voi lo farete con me”, ha concluso. Al termine della celebrazione, la festa per il nuovo parroco è, poi, proseguita nel vicino oratorio per un piccolo momento conviviale.

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