Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Ambiente: le microplastiche non finiranno più in laguna
Innovativo impianto del consorzio Veneto Orientale sul canale Vela, tra Musile e Quarto D'Altino
Il consorzio di bonifica Veneto Orientale rimane sempre attivo sul territorio su più fronti: oltre alle tradizionali operazioni di bonifica, finalizzate alla salvaguardia del territorio e alla gestione dell’acqua, nelle ultime settimane si è occupato attivamente anche di sensibilizzare la popolazione e di guardare al futuro.
E’ il caso del progetto europeo Marless, che coinvolge l’Italia con la Regione Veneto e la Croazia, nell’ambito del quale il Consorzio ha presentato un innovativo sistema di raccolta delle microplastiche. L’impianto, che si trova sul canale Vela, tra Musile e Quarto d’Altino, a poca distanza dalla laguna, è composto da una traversa con boe galleggianti. Queste, sfruttando il movimento di marea, intercettano i materiali galleggianti indirizzandoli in un cassone, evitando che finiscano in laguna, e quindi in mare. I tecnici informatici del consorzio, poi, hanno messo a punto due telecamere intelligenti che monitorano l’arrivo e il trattenimento delle plastiche nell’impianto. Si tratta di un progetto pilota, che, se darà buoni risultati, sarà ripetuto altrove.
Mercoledì 28 giugno, in sala consiliare a Fossalta di Piave, si è tenuto il convegno “Bonifica. Storia ed evoluzioni future”.
L’incontro, a cui ha partecipato un attento pubblico con numerosi volontari della Protezione Civile, è stato presentato da Angela Perissinotto e ha visto come relatori gli ingegneri del consorzio di Bonifica Erika Grigoletto, capo ufficio studi e pianificazioni, innovazione e verifica progetti e Gianpaolo Rossi, capo del settore agrario ambiente del consorzio.
Il legame con l’acqua sta velocemente cambiando anche in questo territorio e diventa così la chiave per affrontare gli scenari futuri imposti dal cambiamento climatico.
Nel suo intervento, Erika Grigoletto ha tracciato un excursus storico delle opere di bonifica a Fossalta e nel Basso Piave. “Fossalta è attraversata da un grande fiume come il Piave, risorsa importante che in qualche occasione come nel 1966 e nell’autunno 2018 si trasforma in osservato speciale - ha esordito Grigoletto -. Il sistema idraulico di Fossalta in capo al Consorzio ha ormai una storia centenaria: nel 1922 venne attuato il nuovo sistema di bonifica valido per tutto il Veneto Orientale, che ha prosciugato vaste zone sotto il livello del mare attraverso idrovore” ha ricordato Grigoletto, che ha aggiunto: “Il futuro ci pone di fronte grandi sfide da affrontare, come lunghi periodi di siccità intervallati da violenti eventi piovosi”.
Gianpaolo Rossi si è soffermato sulle conseguenze del cambiamento climatico sul nostro territorio, che può essere evidenziato “attraverso foto aeree del 1930 confrontate con immagini satellitari e dati Arpav consultabili online. Il clima si sta tropicalizzando, come si può riscontrare nei dati riguardanti le piogge. I dati dimostrano che la quantità di pioggia caduta e pressoché la stessa, ma cambia la durata di tali fenomeni e la loro distribuzione nell’arco di tempo”, ha sottolineato Rossi. “Per tutto il 2022 e fino a maggio 2023 abbiamo avuto un importante periodo siccitoso lungo il Piave: ad aprile il cuneo salino è risalito per 30 km fino al ponte di Fossalta, dove c’era acqua marina. Per fortuna, le piogge di maggio hanno migliorato la situazione aumentando la portata del Piave a sufficienza da permettere l’utilizzo dell’impianto irriguo di Fossalta di Piave”.