Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Ryanair: 25 milioni di passeggeri e un considerevole indotto per l’occupazione
La compagnia aerea Ryanair ha festeggiato lo scorso 7 febbraio i 20 anni di operatività all’interno dell’aeroporto Antonio Canova. Treviso è stata la prima meta di Ryanair in Italia e negli anni ha portato un aumento del turismo trevigiano e ha avviato il cambiamento culturale iniziato in tutto il mondo con l’avvento delle compagnie aeree a basso costo.
La compagnia aerea Ryanair ha festeggiato lo scorso 7 febbraio i 20 anni di operatività all’interno dell’aeroporto Antonio Canova di Treviso. 25 milioni in totale i passeggeri transitati per lo scalo della Marca utilizzando il vettore leader dei voli low cost.
Treviso è stata la prima meta di Ryanair in Italia e negli anni ha portato un aumento del turismo trevigiano e ha avviato il cambiamento culturale iniziato in tutto il mondo con l’avvento delle compagnie aeree a basso costo, quando molte persone che prima non potevano permetterselo hanno potuto per la prima volta volare e raggiungere mete prima troppo costose. Il primo volo fu il Treviso-Londra, nel 1998.
“Siamo molto soddisfatti per il traguardo raggiunto da Ryanair – ha commentato Gianni Garatti, presidente di Aertre e del consorzio di promozione turistica Marca trevigiana –, che sancisce la collaborazione ventennale tra l’aeroporto di Treviso e la compagnia aerea di riferimento del nostro scalo, con positive ricadute economiche e occupazionali per tutto il territorio servito. L’impatto economico diretto, indiretto e indotto dell’attività dell’aeroporto corrisponde infatti a un’occupazione di oltre 3 mila 700 persone e a un valore totale della produzione di circa 220 milioni di euro”.
Certo le compagnie low cost fanno discutere, come è avvenuto di recente per le nuove normative sul bagaglio a mano e per le polemiche su condizioni di lavoro e trattamento riservato ai dipendenti, che incidono come fattori che permettono di mantenere i prezzi bassi per il cliente; senza contare le proteste contro un aeroporto, il Canova, troppo vicino alle case e che disturba, inquina e in alcuni casi ha messo in pericolo la sicurezza degli abitanti della zona. Tuttavia le ricadute economiche sul territorio ci sono e vanno tenute in considerazione. Nel 2017 i passeggeri totali transitati per l’aeroporto sono stati più di 3 milioni, quasi 2,6 milioni con voli Ryanair, il cui passaggio ha portato un indotto diretto per Aertre, per le attività collaterali all’infrastruttura e per la spesa turistica di quasi 122 milioni di euro e 2467 occupati.
Considerando anche gli effetti economici indiretti e indotti, cioè di tutte quelle attività come negozi e ristoranti che crescono se aumenta la gente in visita alla città, la rendita dell’aeroporto è di oltre 221 milioni 800 mila euro e 3716 dipendenti. Se poi si aggiungono anche gli effetti generati dalla cosiddetta rendita del viaggiatore, cioè il risparmio derivante dalla scelta di un mezzo di trasporto anziché un altro che può essere reinvestita in beni e servizi, l’impatto complessivo dell’aeroporto si stima in quasi 250 milioni di euro e 4050 posti di lavoro.
Lo studio presentato da Alessandro Minello dell’Università Ca’ Foscari di Venezia ha inoltre valutato che l’impatto sugli arrivi nel periodo giugno-novembre 2011, quando l’aeroporto è stato chiuso, è stato di circa di 9 mila in meno. Non un’enormità, anche grazie al dirottamento di diversi voli su Venezia, che tuttavia non potrebbe reggere tale traffico per più di qualche mese.
L’apertura di nuove rotte ha portato l’aumento di arrivi sia da diversi paesi esteri che dal resto d’Italia. Se guardiamo ai dati tra il 1997 e il 2016 le presenze dal Belgio sono aumentate del 272%, quella dall’Irlanda del 292% e quelle dalla Russia addirittura del 2.350% con oltre 12 mila presenze in più rispetto a dieci anni fa. Ottimi risultati anche nella crescita del turismo dalla Germania, dalla Romania, da Malta, per cui si partiva da zero, e dai Paesi Bassi. Per quanto riguarda l’Italia gli arrivi e presenze che sono cresciuti maggiormente sono quelli da Calabria, Sardegna, Sicilia e Puglia.