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Presentato il progetto di riqualificazione della chiesa di San Francesco

L’edificio, che ospita i Frati minori conventuali, di proprietà del Comune di Treviso, verrà dunque sottoposto ad un intervento unitario, che prevede il restauro dei paramenti murari delle cappelle adibite a penitenzieria, la ricollocazione di un frammento di affresco raffigurante la Madonna con il bambino e la realizzazione della nuova cappella della Riconciliazione.

È stato presentato questa mattina il progetto di riqualificazione architettonica ed artistica della navata laterale della chiesa di San Francesco. L’edificio, che ospita i Frati minori conventuali, di proprietà del Comune di Treviso, verrà dunque sottoposto ad un intervento unitario, che prevede il restauro dei paramenti murari delle cappelle adibite a penitenzieria, la ricollocazione di un frammento di affresco raffigurante la Madonna con il bambino e la realizzazione della nuova Cappella della Riconciliazione.

Il luogo della Penitenzieria sarà individuato in corrispondenza dell’ingresso della chiesa, delimitato rispetto al luogo della celebrazione con un complemento d’arredo ligneo, indipendente dalle pareti retrostanti della navata. Ci sarà inoltre una rampa laterale che non solo avrà la funzione di eliminare le barriere architettoniche ma anche di creare una sequenza di ingresso. Un nuovo piano scultoreo in legno andrà a delimitare il luogo della Nuova Cappella, dall’aula principale della Chiesa, una sorta di quinta visiva, un varco tra due ambienti in continuità tra loro ma nel contempo dotati di una dignità propria.

Centrale nell’intervento sarà il recupero degli antichi affreschi, concentrati sulla volta della prima cappella che presenta un apparato decorativo a grottesche di epoca cinquecentesca. Questi, infatti, presentano allo stato attuale una precaria adesione al supporto murario in mattoni, con patine biologiche miste ed effetti di diffuso degrado. La superficie, in buone condizioni ma annerita, verrà opportunamente pulita, così come verrà effettuato un lavoro di rigenerazione degli intonaci non dipinti.

L’affresco della Madonna con bambino, collocato sul pilastro destro dell’arcone che dà accesso alla prima cappella della Penitenzieria, attualmente in una posizione che non ne valorizza la visibilità, verrà ripensata la collocazione (senza la teca e con opportune opere di conservazione), ricontestualizzandola per conferire una funzione effettiva, come momento complementare all’atto penitenziale.

L’intervento, progettato dall’arch. Michele Sbrissa – 593 Studio, con Raffaele Villano, Emanuele Baggio, Anna Disarò, Aurora Pizziolo e Alberto Simioni (in collaborazione con lo scultore Flavio Senoner, LA Nova Sas e Nuova Alleanza Cooperativa Restauri) avrà un costo complessivo di 45.000 euro, vedrà un investimento da parte del Comune di Treviso di 25mila euro e 20mila da parte della BCC Pordenonese e Monsile.

«Ancora una volta il lavoro di squadra dà la possibilità di rendere più accogliente e accessibile un luogo importante dal punto di vista storico, artistico e religioso della nostra Città», afferma il sindaco di Treviso Mario Conte. «Questo progetto risponde al bisogno di conservare ma anche di riqualificare una parte della Chiesa di San Francesco, luogo amatissimo dai trevigiani, per renderla sempre più accessibile ai fedeli ma anche ai visitatori, viste le opere di restauro che interesseranno gli affreschi.

Ringrazio Padre Oliviero Svanera, che ha dimostrato grande sensibilità e disponibilità, ma anche i progettisti e BCC Pordenonese e Monsile, che ha voluto contribuire alla realizzazione di questo importante progetto».

«L’importante opera di riqualificazione dell’area penitenziale consente oggi di poter fruire di un luogo adatto all’ascolto delle persone e allo svolgimento della prassi celebrativa. Inoltre l’accurata e seria progettazione, frutto di una feconda sinergia tra la comunità dei frati, la proprietà, la BCC e la Diocesi, ha voluto recuperare finalmente la decorazione del soffitto a grottesche dell’ultima campata della chiesa e valorizzare il lacerto affrescato seicentesco della Vergine col Bambino, oggi parte integrante del percorso sacramentale» rifesisce Don Paolo Barbisan, Ufficio diocesano per l’Arte sacra e i Beni culturali.

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