Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Pio X, apertura d'anno scolastico per i docenti
Tutti i dipendenti della Fondazione Collegio Pio X si sono incontrati lunedì per l’intera giornata nella Sala Conferenze del Seminario. Hanno così ufficialmente incominciato il nuovo anno scolastico, mentre gli alunni entrano nelle aule da martedì 6 settembre: i primi saranno quelli dell’Infanzia e poi da venerdì tutti gli altri.
Tutti i dipendenti della Fondazione Collegio Pio X si sono incontrati lunedì per l’intera giornata nella Sala Conferenze del Seminario. Hanno così ufficialmente incominciato il nuovo anno scolastico, mentre gli alunni affluiranno nelle aule da martedì 6 settembre: i primi saranno quelli dell’Infanzia e poi da venerdì tutti gli altri.
Il programma della giornata di studio prevedeva la mattinata con attività di formazione e nel pomeriggio il primo Collegio dei docenti per discutere le linee guida del piano triennale di offerta formativa. Ha aperto i lavori con una breve relazione il rettore mons. Lucio Bonomo rivolgendo un saluto di benvenuto ai 160 dipendenti e in particolare ai nuovi docenti, circa venti, tra i quali anche i due assunti a Buttrio per la nuova Primaria paritaria aperta in collaborazione con il Gruppo industriale Danieli.
Guida del seminario formativo è stato il prof. don Donato Pavone su “Testimonianza e leadership educativa” ed ha avuto un filo conduttore ben preciso: l’insegnante, per essere la persona giusta sul posto giusto e per essere il leader del gruppo-classe, deve continuamente lavorare su se stesso. Prerogativa dell’insegnate, al di là della conoscenza della materia, è quindi saper gestire la funzione della testimonianza, conoscere i meccanismi del pensare e le dinamiche degli affetti. A quest’ultimo aspetto il prof. Pavone ha dedicato particolare attenzione. “La relazione affettiva con i giovani deve essere reciproca, ma asimmetrica perché il docente non deve mai perdere il ruolo di leader, ossia di educatore e di guida”, ha detto Pavone, “e gli affetti costituiscono un mondo vastissimo, utili alla conoscenza, ma occorre imparare la distinzione tra il sentire e l’esprimere, e dobbiamo mostrare ai giovani come praticare in concreto questa distinzione”.
Ogni insegnante dovrà anche allenarsi a condividere il lavoro con gli altri docenti, la scuola oggi è un gruppo-sistema, ossia l’insieme dei rapporti tra famiglie, studenti (sia considerati singolarmente che come gruppo) e gli altri docenti. E il leader autorevole “è capace di mettersi nei panni dell’altro senza però rimanere intrappolato nelle sue emozioni e nei suoi sentimenti”, ha spiegato il prof. Pavone, “e attraverso il dialogo sincero aiuta ogni persona a stare in gruppo, a comprendere la realtà e a dare significato a ciò che succede”, richiamando così ancora una volta l’importanza di conoscere i meccanismi del pensiero.
Il Collegio dei docenti nel pomeriggio, coordinato dalla professoressa Laura Catella per Infanzia e Primaria e dal prof. Simone Ferraro per gli altri Istituti, ha messo le basi del programma di lavoro triennale. I criteri di riferimento sono stati l’inclusività, ossia rimuovere gli ostacoli affinché ognuno possa sviluppare al meglio i propri talenti, l’internazionalizzazione con l’apertura ai modelli didattici più avanzati anche tramite la lingua inglese, la digitalizzazione con il progressivo uso di strumenti interattivi e i linguaggi creativi che scatenano le capacità dei giovani a partire dall’Infanzia. Il Piano formativo diventa adesso un cantiere aperto: sarà formalmente approvato e varato nel Collegio dei docenti di fine ottobre.