Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
La pioggia non ferma la "festa rosa"
Molte le assenze tra le 17.543 iscritte, ma il tempo tutto sommato ha retto: non è piovuto per una buona porzione della mattinata e solo la parte finale del gruppo è arrivata nella zona arrivo di Piazzale Burchiellati con gli ombrelli aperti. E’ stata una festa in rosa, parzialmente bagnata ma felice, che ha coinvolto migliaia di donne.
Il bello delle donne è che nessuno può fermarle. Neanche la minaccia della pioggia, neanche la possibilità di tornare a casa inzuppate dalla testa ai piedi. Treviso in rosa doveva essere, e Treviso in rosa è stata. Dopo il rinvio di due settimane fa, quando la domenica di brutto tempo avrebbe potuto mettere a rischio l’incolumità delle partecipanti, questa mattina l’evento al femminile organizzato da Trevisatletica e Corritreviso si è regolarmente disputato.
Molte le assenze tra le 17.543 iscritte, ma il tempo tutto sommato ha retto: non è piovuto per una buona porzione della mattinata e solo la parte finale del gruppo è arrivata nella zona arrivo di Piazzale Burchiellati con gli ombrelli aperti. E’ stata una festa in rosa, parzialmente bagnata ma felice, che ha coinvolto migliaia di donne.
C’era nonna Anna, classe 1923. La figlia Edi e la nuora Regina l’hanno spinta in carrozzina. Ma il traguardo ha voluto tagliarlo sulle proprie gambe. Poi ha dato appuntamento al prossimo anno: “S’el vol el Signor”. E c’era la piccola Frida, 4 mesi domani, che non si è scomposta quando, poco prima del via, l’hanno appoggiata sulle ginocchia di nonna Anna e poi ha dormito beata in braccio a mamma Manola per tutto il tempo della corsa.
C’erano Leo e Gianluca Pacini, i deejay di Radio Company, che hanno organizzato il riscaldamento a tempo di musica delle atlete, trasformando Piazzale Burchiellati in una gigantesca palestra a cielo aperto. E c’era l’assessore allo Sport Silvia Nizzetto, con il pettorale numero 2, che si è entusiasmata di fronte alla grande marea rosa: “Non c’è sole, ma il sole lo portiamo noi”, ha urlato al microfono. Mentre il sindaco Mario Conte, al suo fianco, sottolineava, insieme alle finalità benefiche di Treviso in rosa, il grande impegno dei volontari, “capaci di fermare la macchina organizzativa due settimane fa, com’era giusto che fosse, e poi di farla ripartire alla grande”.
E’ stata la domenica della LILT, la Lega italiana per la lotta contro i tumori, al quale l’edizione 2019 di Treviso in rosa donerà un pulmino attrezzato per il trasporto dei malati. “Abbiamo l’orgoglio di essere al fianco di Treviso in rosa sin dalla prima edizione – ha commentato la vicepresidente della sezione provinciale Nelly Raisi Mantovani -. L’anno scorso, 180 volontari della LILT trevigiana hanno accompagnato 582 persone a svolgere le cure oncologiche in vari ospedali della provincia. Un servizio gratuito e a disposizione di chiunque. Quando Treviso in rosa ci ha chiesto di dare un obiettivo all’edizione 2019, ci è venuto spontaneo pensare all’acquisto di un pulmino attrezzato per potenziare il nostro parco mezzi”.
Qualcuna delle partecipanti, dopo il via da Piazzale Burchiellati, ha corso sul serio. Come Katia Menegaldo, di Treviso, la prima a completare il percorso da 5 chilometri, anche se nel finale ha imboccato la strada sbagliata. O come Irene Furlan, di Preganziol, la più veloce sul percorso di 8 chilometri. “Correre è un po’ come affrontare la malattia – ha detto subito dopo aver tagliato traguardo -. Devi cercare di essere il più forte possibile. E se, strada facendo, trovi qualcuno che cammina al tuo fianco, è tutto più semplice”.
Erano presenti ben 205 gruppi. Il più numeroso? Quello della LILT, con 935 iscritte. Al secondo posto il Supermercato Maxì di Quinto (724), al terzo la Polisportiva Palextra di Olmi (493). A seguire, Ottica Soluzione Vista di Quarto d’Altino, Palestra Sport Team e Le Rose di Monigo.