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L'aeroporto Canova? A chiuderlo si fa presto...
Convegno sul futuro dello scalo trevigiano con tutti gli attori istituzionali. Secondo le stime presentate nella ricerca coordinata da Alessandro Minello, docente dell'Università Ca' Foscari di Venezia, l'aeroporto genererebbe effetti economici per oltre 235 milioni si euro l'anno creando circa 2000 posti di lavoro. Ma il presidente di Save gela tutti: "Gli aeroporti possono crescere, ma si possono anche chiudere".
Mercoledì 19 novembre l'auditorium della Provincia di Treviso ha ospitato un convegno sulle ricadute economiche dell'aeroporto A. Canova sul territorio. Questa infrastruttura ha un ruolo fondamentale per lo sviluppo economico, turistico e sociale della provincia e come ha spiegato Gianni Garatti, presidente del consorzio di promozione turistica Marca Treviso e di Aertre spa, “è una vetrina che ci apre verso il mondo. Grazie alla quale la Marca trevigiana può promuovere i propri prodotti a livello internazionale”.
Secondo le stime presentate nella ricerca coordinata da Alessandro Minello, docente dell'Università Ca' Foscari di Venezia, l'aeroporto genererebbe effetti economici per oltre 235 milioni si euro l'anno creando circa 2000 posti di lavoro.
Treviso si pone come polo importante per i voli low cost, con un 80% del traffico Ryan Air e questo favorisce l'utenza più giovane, sotto i 35 anni. Tuttavia non tutte le utentze che arrivano al Canova poi si fermano sul territorio trevigiano e raramente tornano una seconda volta. Questo è un dato su cui riflettere a prescindere dal futuro di espansione o ridimensionamento dell'aeroporto, poiché mette tutti, amministratori e rappresentanti di categoria, di fronte alla necessità di riorganizzarsi per proporre un'offerta più diversificata e allettante che invogli a restare e a tornare.
Si è calcolato che nell'anno 2013 ben il 70% dei posti letto disponibili sono rimasti vuoti, ma incrementare i voli è solo una delle risposte, innanzitutto è necessario creare i servizi: mancano infrastrutture adeguate e parcheggi, inoltre è necessario fare i conti con l'impatto ambientale di un incremento dei voli.
Dopo il parere negativo sui progetti di sviluppo dell'aeroporto da parte della commissione Valutazione Impatto Ambientale del ministero dell'ambiente è arrivato invece mercoledì 12 novembre di quest'anno il parere favorevole, anche se con prescrizioni, della commissione V.I.A. regionale che potrebbe riaprire i giochi. Soddisfatto Enrico Marchi, di Save Spa, società che gestisce l'aeroporto, che ora punta provocatoriamente ad una decisione in tempi brevi: “Il giudizio sul convegno è positivo, ma ora dobbiamo arrivare ad una decisione, altrimenti a prescindere dalla sostenibiltà ambientale il Canova diventa insostenibile dal punto di vista economico, se il limite massimo è di 16 mila movimenti, e questo numero è già quasi stato raggiunto cosa dobbiamo fare dopo? Chiuderlo? Gli aeroporti possono crescere, ma si possono anche chiudere”,
A questi toni però ha risposto duramente Dal Zilio, il sindaco di Quinto, che ha riportato l'attenzione sui problemi di salute pubblica, di inquinamento acustico e di viabilità: “Oggi l'impatto che l'ambiente poteva sostenere è già al suo massimo, o si fanno tutti i lavori per la messa in sicurezza del territorio o non è possibile un confronto su nessuna idea di ampliamento”.