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Fondazione Cassamarca: un premio per l'area Appiani. E De Poli torna a parlare di campus
Il progetto di recupero dell'area Appiani a Treviso, realizzato dall'architetto Mario Botta per la Fondazione Cassamarca, è stato scelto per essere presentato alla Triennale di Milano in occasione di Urbanpromo 2014. Il Presidente risponde ai critici: "I debiti poca cosa, maneggiamo miliardi".

Il progetto di recupero dell'area Appiani a Treviso, realizzato dall'architetto Mario Botta per la Fondazione Cassamarca, è stato scelto per essere presentato alla Triennale di Milano in occasione di Urbanpromo 2014, evento culturale di riferimento sul tema della rigenerazione urbana.
Esso è stato accolto, all'interno della rassegna che si terrà dall'11 al 14 novembre, in un'area speciale riservata ai progetti delle Fondaioni italiane di origine bancaria.
La rigenerazione dell'area, avviata a livello progettuale nel 1994 e poi a livello cantieristico nel 2005 sta ormai volgendo a conclusione: mancano infatti solo gli ultimi collaudi che arriveranno entro fine anno.
Dove prima sorgevano gli edifici del vecchio opificio ora è stata creata una grande piazza attorno alla quale sorgono costruzioni private e pubbliche creando un quartiere ad alta densità urbana in contiguità con il centro storico della città di Treviso.
La nuova cittadella delle istituzioni, sorta su un'area di 80 mila mq, comprende, oltre all'area dedicata ad uffici, edifici pubblici, servizi e ristorazione, anche 120 appartamenti, 92 dei quali sono già abitati e un'Auditorium da 500 posti. Poi ci sono gli spazi verdi, con alberi e roseti ai quali verrà dedicato un servizio del numero di novembre della rivista Paysage, interamente riservato all'Expo 2015.
“Il progetto – ha spiegato Botta – ripropone il modello della città europea, con la sua stratificazione storica, ma non si tratta di un recupero nostalgico, quanto di un nuovo modo di lavorare in chiave di nuove prospettive, con attenzione alle esigenze di oggi e alla creazione di nuove immagini”.
“Il nostro lavoro – ha commentato il presidente di Cassamarca De Poli – è stato guardato con sospetto, ci hanno accusato di attentare al centro storico di Treviso senza comprendere la nostra proiezione verso la città del futuro”. “La forza di questo progetto – ha continuato l'ing. Piero Semenzato, ai vertici della Fondazione e amministratore unico dell'Appiani – è il sito, una struttura fuori porta, vicinissima al centro, che ne amplia le possiblità”.
Ma Fondazione Cassamarca non si ferma qui e per bocca del suo presidente annuncia “altre idee su diversi settori della città”.
Potrebbe essere il nuovo campus universitario, con la collaborazione e l'impegno delle varie Università presenti sul territorio. Forse a villa Franchetti, ma si ipotizzano anche altri siti, come qualche caserma vuota. E i debiti di Cassamarca? Come pensare a nuovi progetti se le casse come dicono sono vuote? De Poli non se ne preoccupa “Per carità, che volete che siano tre milioni, maneggiamo miliardi, guardate quello che abbiamo fatto, abbiamo fatto roba che vale miliardi, scelgono di parlare di questo solo per criticarci”.