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Ciano, una giornata per dire no alle casse d'espansione

Mentre sabato 8 febbraio si svolgerà la manifestazione “Fiume di gente, Gente di fiume… Insieme per la Piave”, con inizio alle 14.30 da Ciano del Montello e in oratorio, alle 19 con la cena e alle 20.45 con un concerto di Ricky Bizzarro, Erica Boschiero e altri, prosegue incessante la raccolta di firme per modificare il progetto.

Si intensificano, specialmente nel territorio montelliano e nell’area del Quartier del Piave, le iniziative di sensibilizzazione che hanno l’obiettivo di bloccare e rivedere il progetto relativo alle casse di espansione, per contenere in caso di necessità le piene del fiume Piave nella zona delle Grave di Ciano che si trovano ai piedi del versante Nord del  Montello, nel Comune di Crocetta del Montello.

Motore della protesta, che sta coinvolgendo migliaia di cittadini (come accaduto qualche domenica fa con una passeggiata lungo il Piave), è il Comitato per la Tutela delle Grave di Ciano, che è sostenuto da tutte le associazioni storico-ambientaliste attive nella zona (dal Wwf, agli Amici del Bosco Montello ad Arianova, per citarne alcune), ma anche il Comune di Crocetta del Montello, con in testa la sindaca leghista Marinella Tormena.

“Le casse di espansione - sottolineano i membri del Comitato per la Tutela delle Grave di Ciano -, come si evince dal progetto preliminare, prevedono lo scavo di un bacino di laminazione, stimato in 35 milioni di metri cubi distribuiti su 555 ettari, e la costruzione di 13,5 km di muri in cemento armato alti fino a 8 metri delimitanti quattro vasche contigue”. Inoltre, si tratta per il Comune, le associazioni ambientaliste e i tanti cittadini che stanno sostenendo la protesta, di un progetto inutile, perché la “Direttiva Quadro Europea sulle Acque, da alcuni anni, ha introdotto un approccio diverso considerando come risolutivi gli interventi che riguardano l’intero corso di un fiume. In Austria, Germania, Svizzera, Trentino Alto Adige, le opere di protezione dalle piene sono integrate con la riqualificazione del paesaggio e creano anche le condizioni per il raggiungimento o il mantenimento del buono stato ecologico del fiume, come prescritto dalla direttiva stessa, coniugando sicurezza idraulica e conservazione dell’ambiente”.

Non va altresì dimenticato che l’intervento provocherebbe la distruzione di un ambiente protetto a livello europeo da Rete Natura 2000 come Zona di Protezione Speciale (ZPS IT 3240023 Grave del Piave) e Zona Speciale di Conservazione (ZSC IT 3240030) e quindi di notevole valore naturalistico per la biodiversità che lo contraddistingue. Scomparirebbe un paesaggio che è un vero e proprio bene comune, che si è creato naturalmente.

L’area che interessata dalle casse d’espansione è, tra l’altro, ricca di borghi storici, luoghi di attracco degli zattieri che approdavano ai piedi del Bosco Montello per trasportare poi il legname verso la Serenissima e questi luoghi sono stati teatro dei tragici eventi fra il 1917 e il 1918, della Prima guerra Mondiale. E a poca distanza, a villa Correr Pisani di Biadene, non a caso, si trova il Memoriale Veneto della Grande guerra. Le casse d’espansione comprometterebbero, in tal modo, non solo il paesaggio, la natura, la biodiversità e la memoria storica, ma pure importanti prospettive di sviluppo di un sistema di turismo diffuso, sostenibile, capace di rivitalizzare l’economia in molteplici settori così come si propongono l’Intesa dei Comuni Montello-Sile e Il Consorzio Bosco Montello.

Ecco allora che mentre sabato 8 febbraio si svolgerà la manifestazione “Fiume di gente, Gente di fiume… Insieme per la Piave”, con inizio alle 14.30 da Ciano del Montello e in oratorio, alle 19 con la cena e alle 20.45 con un concerto di Ricky Bizzarro, Erica Boschiero e altri, prosegue incessante la raccolta di firme per modificare il progetto delle casse di laminazione.

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