martedì, 17 settembre 2024
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Caso condomini e Ater, l'ira di Manildo

Il sindaco chiede al vicepresidente Ater Fanton di dimettersi: “Quanto accaduto è gravissimo. I cittadini di quelle abitazioni dovevano essere tutelati e invece l’Ater ha mancato nella sua funzione di controllo".

“Quanto accaduto è gravissimo. I cittadini di quelle abitazioni dovevano essere tutelati e invece l’Ater ha mancato nella sua funzione di controllo. Per questo credo che il vice presidente Pierantonio  Fanton, nominato dalla precedente amministrazione leghista come rappresentante del Comune nel cda, dovrebbe rassegnare le sue dimissioni subito. La cosa che ancor più mi preoccupa è che questa vicenda è emersa solo dopo il nostro intervento. Non serviva la sfera di cristallo per capire che qualcosa non andava, bastava leggere le notizie apparse sulla stampa locale già a febbraio del 2013 che davano Artuso citato in giudizio con le stesse accuse di oggi”. Queste le parole del sindaco di Treviso Giovanni Manildo che insieme all’assessore al patrimonio Alessandra Gazzola si sta occupando del cosiddetto caso Restera, che riguarda numerosi inquilini di appartamenti Ater in zona Restera e via Ronchese truffati.
“A dare impulso all'indagine è stato l’intervento degli uffici comunali all'inizio di settembre, in conseguenza di un esposto pervenuto all'Ente sia da un inquilino di un immobile in gestione Ater e da una segnalazione di un consigliere comunale - sottolinea Manildo – In più alla nostra richiesta di presenziare all’assemblea del condominio di Don Milani del 3 settembre Ater ha dato risposta negativa e il rappresentate dei nostri uffici si è ritrovato da solo a sostenere gli inquilini degli immobili”.
Ora la nostra priorità è senz’altro quella di tutelare anche dal punto di vista giudiziario gli interessi degli inquilini truffati e anche quelli dell’ente. Infatti il Comune di Treviso si attiverà nelle opportune sedi giudiziarie qualora dovesse accertare di essere rimasto vittima, al pari di altri condomini, di una fattispecie penalmente rilevante.
“Inoltre – aggiunge l’assessore Gazzola -  il Comune di Treviso verificherà se l'Ater abbia o meno correttamente adempiuto alle obbligazioni che su di essa gravano in pendenza della convenzione per la gestione degli alloggi di proprietà del Comune di Treviso”.
Ieri erano intervenuti con un comunicato congiunto i sindacati Spi-Cgil e Sunia.

“Già in agosto avevamo inviato una raccomandata all’Ater chiedendo chiarimenti in merito alla condotta non proprio limpida dell’amministratore degli appartamenti di via Ronchese - racconta Alessandra Gava Segretario del Sunia di Treviso – mi stupisce, dunque, sentire dal vicepresidente Fanton che erano completamente ignari delle preoccupazioni dei condòmini e soprattutto della storia di Artuso, il quale, ricordiamo, è stato sollevato dall’incarico tre anni fa dai condòmini del civico 2 di via Don Milani. Alla luce di questi fatti mi chiedo perché l’Ater non abbia a suo tempo revocato tutti i mandati all’amministratore”.

“Alcuni condòmini hanno richiesto il nostro intervento e noi abbiamo contattato l’Ater che ha risposto in maniera evasiva e assolutamente non soddisfacente. L’Ater – sottolinea Gava – ha il dovere di tutelarsi soprattutto da vicende di questo tipo per non appesantire la portata dei propri debiti e per cercare di rispondere alle esigenze dei cittadini, evitando loro tali problemi. In questo periodo di difficoltà - continua Gava - sentirsi chiedere di pagare nuovamente le spese condominiali diventa infatti un dramma. Siamo assolutamente contrari al fatto che chi ha già pagato debba pagare nuovamente”.

“Vista la grande presenza di pensionati interessati alla vicenda anche lo Spi-Cgil – aggiunge Paolino Barbiero, segretario generale - si sta impegnando in prima fila nel dare voce ai bisogni dei pensionati e degli inquilini coinvolti in casi come questo nel capoluogo e in altre parti della provincia. Proprio per discutere di tale questione è necessaria un’azione collettiva che abbatta le spese legale in capo ai residenti coinvolti, individuando, innanzitutto con gli iscritti Spi e Sunia, un percorso risolutivo a tutela dei cittadini e dell’Ater stessa, perché a pagare non siano sempre i più deboli. A tal fine, entro la prossima settimana, Sunia e Spi convocheranno un’assemblea con gli inquilini e i proprietari di via Ronchese toccati dalla triste vicenda”.

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