Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Ca’ Foscari: quattro progetti per la città
Lo scorso 19 giugno la terza edizione del laboratorio dell’Università Ca’ Foscari Active Learning Lab – Urban Innovation che coinvolgerà 38 studenti e neolaureati e 8 richiedenti asilo allo scopo di sviluppare quattro innovativi progetti per il territorio trevigiano.
Ha preso il via lo scorso 19 giugno la terza edizione del laboratorio dell’Università Ca’ Foscari Active Learning Lab – Urban Innovation che coinvolgerà 38 studenti e neolaureati e 8 richiedenti asilo allo scopo di sviluppare quattro innovativi progetti per il territorio trevigiano.
Hanno presentato le attività Giancarlo Corò, direttore del centro Selisi, Ricciarda Ricorda, prorettrice alla didattica, Vladi Finotto, delegato del rettore alla auto-imprenditorialità e Alessandra Scroccaro. Sono intervenuti inoltre il prefetto Laura Lega, l’assessore alla partecipazione Liana Manfio e numerosi rappresentanti delle realtà che verranno coinvolte sul territorio. Parola d’ordine del progetto è quella della multidisciplinarietà che deriva dai diversi ambiti di formazione dei ragazzi e dal contributo dei migranti che potranno fornire punti di vista diversi e una visione più internazionale. “Per il secondo anno di seguito la Prefettura accetta questa scommessa di integrazione – ha commentato il prefetto Laura Lega –. Non vogliamo parlare di accoglienza solo come emergenza ma anche di interventi strutturali e questo rappresenta un unicum a livello italiano ed è apprezzata anche dal Governo”.
Come ha spiegato Alessandra Saracco, program manager del progetto, i 46 giovani nelle sei settimane saranno divisi in gruppi che si occuperanno dei diversi laboratori.
Queste le quattro idee: “Urban Canter Treviso”, per la realizzazione di uno spazio di informazione, comunicazione e partecipazione attiva della cittadinanza su progetti di trasformazione urbana. Il progetto è sostenuto dall’Amministrazione comunale che ha anche messo a disposizione una borsa di studio per una ricercatrice.
“Progetto età evolutiva” invece è promosso da Gruppo Terraglio e Centro della famiglia. Si occuperà di sviluppare servizi a favore di bambini e ragazzi (dai 3 ai 18 anni) che soffrono di disturbi specifici dell’apprendimento, integrando tre dimensioni legate alla salute della persona: sportiva, sanitaria e sociale.
“Bar bio sociale” nasce dal sostegno della cooperativa Solidarietà, Topinambur e associazione Hilal e si propone la realizzazione di una realtà commerciale nel centro storico di Treviso. Il luogo sarà gestito da persone con disabilità o che si trovano in condizioni di marginalità sociale.
“Social Lighting” propone invece, con Arianna Led, di creare un sistema di illuminazione a led capace di interagire con gli utenti che potranno modificare il colore e l’intensità della luce. Probabilmente il primo esperimento verrà realizzato in piazza Trentin.