Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Basta polemiche, il dormitorio serve alla città
Intervento dell'assessore ai Servizi sociali Liana Manfio dopo alcune polemiche sui suoi costi: "Credo che si tratti di una scelta di civiltà che una città non debba vedere persone che dormono all’aperto, in particolare nei mesi freddi".

"Fra un mese chiuderà il dormitorio per le persone senza fissa dimora. E' un servizio di cui c'è bisogno: stiamo parlando di persone che vivono in grande difficoltà e povertà". Inizia così un intervento dell'assessore ai Servizi sociali Liana Manfio dopo alcune polemiche sui suoi costi per la collettività, anche per il rifiuto di quasi tutti i comuni vicini a farsi carico dei loro residenti.
Prosegue Liana Manfio: "Mi preme anche far notare che, trattandosi di persone senza fissa dimora, è piuttosto difficile definire di dove siano. Spesso si fa riferimento al comune di ultima residenza anagrafica, ma bisogna anche rilevare che a volte gli uffici decidono velocemente di eliminare questi cittadini dai loro elenchi, perché, chiaramente, si tratta di persone che portano con sé problematiche di vario genere. Per quanto riguarda l’asilo notturno di Treviso devo precisare che le spese di allestimento si riferiscono esclusivamente ad un adeguamento alla normativa della struttura che avrebbe dovuto essere stato effettuato ben prima di quel momento e a prescindere. Interventi sempre trascurati in edifici che venivano lasciati andare in deperimento (adeguamento impianto elettrico e caldaia e vetri antisfondamento) mentre gli arredi, letti e comodini, ci sono stati offerti gratuitamente dall’Israa che li aveva dismessi".
La Regione Veneto, prosegue l'assessore, "da diversi anni per affrontare il fenomeno della marginalità sociale ha individuato l'ambito della povertà estrema e in tale contesto ha supportato le azioni dei soggetti pubblici e privati con dei finanziamenti mirati per interventi finalizzati all'inclusione sociale. La Regione, nei suoi vari decreti, ha identificato i comuni capoluogo per la realizzazione di interventi a persone in povertà estrema e senza fissa dimora come dall'articolo 28 della legge 328/2000.
Infatti, data la riconosciuta esigenza di dotare la città di posti letto per i senza tetto, i sacerdoti di alcune parrocchie si erano attivati nel precedente inverno per ospitare quelli che avevano potuto e di questo credo sia necessario ringraziarli perché, assieme ai volontari, hanno svolto un ruolo di supplenza alle istituzioni".
Dallo scorso anno sono in funzione sia il dormitorio comunale che quello della Caritas, a pieno regime, e "credo che si tratti di una scelta di civiltà che una città non debba vedere persone che dormono all’aperto, in particolare nei mesi freddi. Mi piacerebbe sapere, da coloro che sono così critici, cosa propongono di fare quando si trovano davanti una persona che altrimenti andrebbe a dormire sotto un ponte. Ricordo che qualche tempo fa diverse persone si sono molto agitate perché c’era una signora che dormiva sotto il portico delle Poste. Per inciso alla signora era stata proposta una sistemazione per la notte, che ha rifiutato. Voglio in questa occasione affermare che sono orgogliosa che la nostra amministrazione abbia deciso di aprire questa struttura (fra l’altro solo per il periodo invernale per contenere i costi) per dare riparo, una cena, la colazione, la possibilità di lavarsi e cambiarsi a persone che vivono ai margini della nostra società che vive nei contrasti, fra l’opulenza di alcuni e l’indigenza di altri".
Conclude la Manfio: "Sappiamo bene (perché ai Servizi sociali accedono continuamente persone in difficoltà) che i problemi di una città abbastanza grande come la nostra sono molti: si va dalla disoccupazione, agli sfratti, alla scarsità di risorse delle famiglie anche per far fronte alle spese di normale gestione (bollette, mensa dei bambini), che non vengono trascurati dai Servizi sociali, ma ritengo che fosse necessario anche un intervento in tale ambito e vorrei invitare tutti a non porre in contrapposizione le scelte perché a tutti viene prestata la massima attenzione".