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Attrici over settanta: in casa di riposo si fa teatro
Di mettersi in gioco non si finisce mai. Questo ci insegna un gruppo di anziane signore, dai 70 ai 95 anni, che ha partecipato al laboratorio di teatro e allo spettacolo organizzato dalle strutture dell’Israa.

Di mettersi in gioco non si finisce mai. Questo ci insegna un gruppo di anziane signore, dai 70 ai 95 anni, che ha partecipato al laboratorio di teatro e allo spettacolo organizzato dalle strutture dell’Israa.
“Le curiose incoscienti”, questo è il nome che si sono date come compagnia teatrale Bruna Secchi, Angelina Viena, Italia Latina, Biancarosa Toresan, Edvige Pessato, Mirella Zanardo, Adua Esci e Bernardina Sagona. Si tratta di un gruppo misto ed eterogeneo: una signora, la più giovane, fa la volontaria; alcune sono residenti della casa albergo Salce e dei mini alloggi di Borgo Mazzini; altre sono seguite dai servizi domiciliari. Un gruppo che ha svolto un percorso insieme, ha imparato a conoscersi e ad aprire il suo cuore agli altri, mettendosi in gioco in maniera totale, divertendosi e creando nuove amicizie.
“Curiose – ha spiegato Sara Pollon, l’educatrice dell’Israa che ha seguito il progetto –, perché la curiosità è una caratteristica che le accomuna rivelando una vivacità intellettuale che continua ad alimentarsi. Incoscienti, dal loro punto di vista, perché esposte al giudizio di un pubblico. In realtà, perfettamente consapevoli della difficoltà del compito che si sono assunte, e per questo ancor più meritevoli di ammirazione e rispetto”.
Il laboratorio è frutto della sinergia tra l’Israa e l’attrice e regista teatrale professionista Silvia Busato.
Il progetto prende vita nel 2017, con “Mi avvicino al Teatro”: quattro incontri nel mese di novembre in cui le partecipanti hanno avuto un primo approccio alle tecniche teatrali e agli esercizi di recitazione e di conoscenza del corpo e del sé.
Grazie al successo di questo progetto pilota e al desiderio delle partecipanti di continuare il percorso, nell’autunno 2018 è stato riproposta l’attività teatrale, con otto incontri al centro dei quali è stata messa la valorizzazione del vissuto e delle storie personali di ciascun partecipante. La volontà era quella di far emergere le potenzialità di ognuno, stimolando e accrescendo diverse competenze: dalla capacità di ascolto alla comprensione, dall’espressività vocale a quella corporea.
Nasce da qui il dialogo dal titolo “Quando ogni foglia è un fiore”, con cui le novelle attrici hanno debuttato lo scorso 7 dicembre in casa albergo Salce. Il tema del laboratorio è stato ispirato dal libro “Foliage” che il professor Duccio Demetrio ha presentato in casa albergo Salce in anteprima il 10 ottobre. Il soggetto, di carattere comico e aneddotico, è stato scritto dalla regista e coordinatrice del laboratorio Silvia Busato partendo dalla narrazione di ricordi, esperienze, sensazioni e suggestioni legate alla stagione autunnale che le otto donne hanno condiviso nel gruppo.
Il fatto di partire dall’esperienza vissuta e da ciò che le persone sentono e pensano ha aiutato queste signore, alcune delle quali hanno qualche problema di memoria, a ricordare le parti loro assegnate.
“Varie le motivazioni dei partecipanti nel mettersi in gioco in quest’esperienza – ha sottolineato l’educatrice – , chi per curiosità, chi per affrontare la timidezza del parlare in pubblico, chi perché affascinato dal mondo del teatro. Durante il laboratorio si sono rafforzate amicizie, sono nate nuove conoscenze, sono sbocciate relazioni caratterizzate da sincero rispetto per le condivisioni dei ricordi legati alla propria vita. Ciascuno ha fatto tesoro dei gesti, degli sguardi, della vicinanza fisica ed emotiva che a mano mano diventava sempre più profonda, le fragilità espresse sono state accolte come risorse preziose che, colte con sensibilità, ci rendono uniche e allo stesso tempo ci accomunano”.
“Si tratta di un progetto in controtendenza – ha concluso Sara Pollon –, viviamo ingabbiati in una vita che ci impone delle tappe fisse: lo studio, il lavoro, il matrimonio, la famiglia, l’età anziana del riposo. Invece queste signore hanno rovesciato i ruoli e si sono rimesse in gioco, e io con loro, perché un progetto come questo ti assorbe completamente. Tutte alla loro prima esperienza in teatro, grazie alla bravura di Silvia Busato che è in grado di cogliere ed esaltare le risorse delle persone comuni, si sono lasciate sorprendere dalle proprie capacità e hanno creato energia positiva dal loro timore di mettersi in gioco. E’ stato un ottimo processo per ribadire il vivere la vecchiaia come risorsa e non come problema”.
Per il 2019 non c’è ancora un piano definitivo della progettazione dell’Israa, ma probabilmente il laboratorio verrà confermato e ampliato.