martedì, 17 settembre 2024
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Affitti sociali: Comune, Caritas ed associazioni alleati a Treviso

Comune di Treviso Caritas e associazioni di categoria firmano un nuovo protocollo. Manildo: "No contributi a pioggia, aiutiamo chi non ce la fa a pagare l'affitto". Dalla Caritas 50mila euro.

Comune di Treviso Caritas e associazioni di categoria firmano un nuovo protocollo per favorire gli affitti sociali.  Le novità del testo siglato questa mattina alla presenza del sindaco di Treviso Giovanni Manildo, dall’assessore alla coesione sociale Roberto Grigoletto, dal direttore della Caritas Tarvisina Don Davide Schiavon e dai referenti di Asppi, Confabitare, Confedilizia, Uppi, Sicet e Sunia, sono l’aumento del contributo, erogato da parte di Comune e di Caritas, che passa dal 25 al 30 per cento per gli affittuari; la riduzione, grazie all'impegno delle associazioni di categoria, degli oneri di sottoscrizione dei contratti e l'applicazione, adattata alle diverse esigenze, delle nuove agevolazioni fiscali per chi affitta, come il regime della cedolare secca o l'imposta sul reddito. La somma stanziata per il finanziamento del progetto da parte di Comune di Treviso e Caritas è stata rispettivamente di 50mila euro (100mila complessivi).
“Un’iniziativa importante che insieme al ‘contratto di locazione a canone concordato’ stipulato con Confedilizia cerca di dare risposta al problema della casa e alla difficoltà delle famiglie di pagare l’affitto – dichiara il sindaco di Treviso Giovanni Manildo – Al contrario dei contributi a pioggia questo protocollo ha come obiettivo l’aiuto alle famiglie che necessitano davvero di aiuti, senza spreco di denaro pubblico. Importante poi la rete creata tra diversi soggetti, amministrazione, Caritas e associazioni di categoria per dare risposta a un bisogno reale”.
E proprio sul tema giovedì 19 maggio dalle ore 20 si terrà presso l’Auditorium Stefanini di Treviso l’incontro dal titolo ‘Riabitare la Città – Nuove opportunità per la locazione delle abitazioni’.
“Sulla casa l’impegno dell’amministrazione si dispiega su tutti i fronti possibili – dichiara il vicesindaco e assessore alla coesione sociale Roberto Grigoletto – questo nuovo protocollo rappresenta uno strumento importante e concreto di aiuto a molte famiglie in difficoltà. Ritengo ‘virtuoso’ il percorso avviato con la Caritas e che ora il passo successivo sia quello di provare ad estendere il protocollo anche ai comuni limitrofi. Le richieste per accedere alle facilitazioni previste dal protocollo sono state 35 di cui 22 evase perché in possesso dei requisiti. Quello della casa e dell’abitazione rappresenta un problema a cui è necessario provare a dare delle risposte perché non si trasformi in allarme sociale: basti pensare che ad oggi abbiamo più di un centinaio di sfratti esecutivi”.
Caritas e associazioni di categoria hanno espresso soddisfazione per la coralità della risposta davanti ad un problema “serio ed evidente” come quello della casa.   
In base all’accordo le assistenti sociali raccoglieranno le domande per l’accesso alle opportunità del progetto affitti sociali e invieranno alla Caritas la tabella per la determinazione del reddito mensile equivalente con i dati salienti della situazione ritenuta idonea e il recapito per contattare la persona. L’operatore della Caritas contatterà la persona, o il nucleo familiare presa in carico dall’assistente sociale e il proprietario locatore per comunicare l’opportunità e le caratteristiche del protocollo d’intesa; fisserà poi un incontro per la sottoscrizione dell’accordo – impegno delle parti valevole per l’invio alle associazioni di categoria per la presa in carico secondo le indicazioni del progetto; inviterà le parti a prendere contatto con le associazioni di categoria per il supporto tecnico e contatterà l’assistente sociale di riferimento per riportare
l’esito della mediazione e definire il progetto (eventuale aiuto economico, durata, monitoraggio, impegno del beneficiario).
Le associazioni di categoria forniranno consulenza e informazione sulle opportunità migliorative del contratto di locazione (cedolare secca o canone concordato dove possibile), procederanno alla redazione
dell’atto integrativo per la riduzione del canone e all’eventuale mediazione per l’accordo sul piano di rientro della morosità dei canoni scaduti.

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