Questo tempo particolare, che ci vuole preparare nella duplice attesa del Natale del Signore e del suo...
Aeroporto: il Tar blocca l’ampliamento, valutazioni ambientali da rifare
Regalo di Natale per l’ambientalismo trevigiano: il Tar del Veneto ha accolto parte del ricorso avanzato dal comitato Aeroporto Treviso, Legambiente Treviso e Italia Nostra Treviso sull’ampliamento dell’aeroporto Canova. Per le associazioni si tratta di una “vittoria per l’ambiente e la salute pubblica”, mentre AerTre, società di gestione dello scalo, si dice pronta a una contromossa. Nonostante alcuni interventi previsti dal masterplan siano già stati attuati (come la passerella pedonale sulla Noalese), il progetto accusa una nuova battuta di arresto (almeno momentanea).
La vicenda. Alcuni dubbi sul masterplan di ampliamento dell’aeroporto Canova previsto fino al 2030, le associazioni ambientaliste locali li hanno fin dal principio e da anni s’impegnano con ogni mezzo sociale e giuridico per far valere le proprie ragioni. Oltre a una costante serie di iniziative di sensibilizzazione della cittadinanza, richieste di ulteriori controlli agli organi preposti e un’attiva azione di monitoraggio della situazione, era stato presentato un ricorso straordinario al presidente della Repubblica nell’agosto 2023. L’ultima mossa risale ad aprile 2024 con il ricorso al Tribunale amministrativo del Veneto, con il quale l’avvocato Matteo Ceruti ha messo nero su bianco tutte le perplessità procedurali legate all’istruttoria finalizzata al rilascio, da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, della Via (Valutazione d’impatto ambientale, una procedura preventiva che serve a individuare, descrivere e valutare gli effetti di un progetto su alcuni fattori ambientali e sulla salute umana), arrivata nel 2021, ma giudicata gravemente lacunosa nel valutare l’impatto ambientale dell’ampliamento dello scalo, soprattutto in termini di rumore, qualità dell’aria, sicurezza e salute dei residenti.
La risposta dei giudici. Le associazioni sintetizzano la risposta arrivata dai giudici il 23 dicembre in quattro punti chiave: l’annullamento parziale degli atti autorizzativi (in particolare il già citato parere positivo del Ministero sulla Via), a causa di carenze nelle valutazioni tecniche; l’imposizione di prescrizioni stringenti, tra cui il monitoraggio continuo dell’impatto acustico e atmosferico, interventi di risanamento acustico per gli edifici esposti a livelli di rumore superiori ai limiti di legge, limite massimo di 22.500 movimenti annui e 71,81 movimenti giornalieri; la necessità di operare sul masterplan una Valutazione ambientale strategica (Vas), altro strumento importante di monitoraggio dell’impatto ambientale di un progetto, e che non è stata fatta; la necessità di approfondimenti sui rischi sanitari legati all’inquinamento acustico e atmosferico e sui rischi alla sicurezza, legati principalmente al fenomeno del bird strike (una delle principali cause di incidente aereo), ovvero l’impatto tra il motore dei velivoli e i volatili.
Il commento delle associazioni. I rappresentanti del comitato Aeroporto Treviso, di Italia Nostra Treviso e Legambiente Treviso sottolineano quindi che “la sentenza ha evidenziato gravi carenze istruttorie, sottovalutazione degli impatti ambientali e illegittimità procedurali” e che “rappresenta una svolta nella gestione dei progetti di sviluppo aeroportuale in Italia”. Non si tratta di un “no a prescindere” di cui spesso si accusa l’attivismo ambientale, e, infatti, le associazioni riferiscono che “il progetto dell’Aeroporto Canova potrà procedere solo dopo una revisione completa che garantisca il rispetto delle prescrizioni imposte dal Tribunale”, che vanno appunto nella direzione di un’attenta e accurata valutazione dell’impatto dell’infrastruttura non solo sul territorio, ma sulla salute e la sicurezza dei cittadini.
La controparte. Con una nota ufficiale, AerTre (società di gestione dell’aeroporto Canova di Treviso) manifesta tutto il suo stupore per questa decisione del Tar e fa sapere che “sta già valutando i prossimi passi con i tecnici e i legali nella ferma convinzione della bontà del progetto, ideato per dare valore a un asset infrastrutturale cruciale per il territorio e progettato nel massimo rispetto dell’ambiente e delle comunità locali”. Della “bontà” del progetto è certo anche il Comune di Treviso, che attraverso l’assessore all’ambiente Alessandro Manera, nel sottolineare che il Comune è un attore non protagonista perché non è né proprietario dell’aeroporto né soggetto proponente, commenta: “Siamo discretamente ottimisti che Enac per mezzo di Save chiarisca i punti delicati che il Tar può aver interpretato e si proceda con il masterplan. Come Comune avevamo fatto delle prescrizioni anche in direzione della tutela ambientale e della salute dei cittadini ed erano state tutte accolte da Enac, che aveva quindi già dimostrato piena disponibilità sul tema”. Intanto i cittadini e le cittadine nell’area attorno l’aeroporto tengono gli occhi puntati al cielo, nell’attesa di scoprire quale sia il vero impatto sulla loro salute di quei grandi velivoli che sfrecciano (questo è certo) a un palmo dalle loro teste.