martedì, 17 settembre 2024
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A Treviso laboratori e corsi innovativi con il progetto Kepler 5-14

La esse e istituti comprensivi per il territorio. Obiettivo è quello di creare contesti positivi, educativi e di aggregazione in cui possano ritrovarsi ragazzi e famiglie che altrimenti rischiano di crescere isolati, in condizioni di marginalità.

Un progetto ambizioso che ha l’obiettivo di contrastare la “povertà educativa minorile”, coinvolgendo scuola, associazioni, territorio, “per sviluppare le competenze personali, relazionali, cognitive dei ragazzi, con attenzione ai minori a rischio o in situazione di vulnerabilità”. Promosso dalla cooperativa La Esse in collaborazione con tre istituti comprensivi di Treviso e con la partnership del Comune di Treviso e delle associazioni, il progetto selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini ha ricevuto un finanziamento di 550 mila euro per tre anni.
Lucia Di Palma, responsabile del progetto per La Esse, vede in questo progetto una grande opportunità: “L’abbiamo chiamato Kepler, come i sistemi solari recentemente scoperti, 5-14 che è la fascia d’età a cui si rivolge, sistemi educativi per generazioni competenti perché puntiamo alla riorganizzazione della scuola nei suoi strumenti didattici e alla valorizzazione delle competenze relazionali e sociali come volano di integrazione”.
“Kepler 5-14 nuovi sistemi educativi per generazioni competenti”  vede coinvolti, oltre alla Cooperativa La Esse, i tre istituti comprensivi di Treviso - IC1 Martini, IC3 Felisset, IC5 Coletti -, la cooperativa sociale Solidarietà Onlus e l’Università di Pisa che sono parti attive del progetto, mentre partner sono il Comune di Treviso, le associazioni Quartiere di San Paolo, San Paolo di Treviso, Auser Cittadini del mondo, il circolo Insieme di San Liberale, I Care Onlus, Cpia Alberto Manzi, le parrocchie di Canizzano, Santa Maria Ausiliatrice, San Bartolomeo Urbano.
“Concretamente - ci spiega Lucia - saranno coinvolti gli alunni e le loro famiglie, i docenti, le persone, i gruppi e le associazioni del territorio. La cosa positiva è che è un progetto ad ampio respito. Avendo un budget sostanzioso a disposizione, da febbraio 2019 e fino a febbraio 2022, saranno al lavoro insieme per promuovere la crescita inclusiva e consapevole dei bambini e ragazzi”.
Si lavorerà attraverso laboratori con i bambini, i professori e i genitori. Infatti, “il progetto mira a potenziare il contributo degli educatori e, contemporaneamente, a supportare il ruolo dei genitori e degli insegnanti disponibili a mettersi in gioco nella loro funzione educativa e didattica”. Nel quartiere San Paolo-San Liberale esiste già una iniziativa dal titolo Educa...tè, occasioni di incontro e confronto sull’educazione dei figli per i genitori, proposto alle Coletti, con una buona risposta da parte dei genitori. “Obiettivo è quello di esportare questa proposta anche negli altri due istituti comprensivi”, spiega la responsabile della cooperativa. Allargandola anche alle scuole materne.
Selezionato assieme ad altri 82 progetti, tra 432 proposte presentate da tutta Italia, Kepler 5-14 è, in effetti, uno sviluppo della collaborazione decennale tra La Esse e l’Istituto comprensivo Coletti, sostenuta dal Comune di Treviso, nell’ambito degli “Interventi per la promozione del benessere relazionale e attività educative di supporto a favore dei minori”. Una rete che dal 2014 ha visto la partecipazione anche delle scuole Martini e Felissent, per promuovere l’aiuto reciproco e rompere l’isolamento in cui rischiano di trovarsi famiglie e scuole nell’affrontare i cambiamenti. Tra i soggetti coinvolti c’è anche il Circolo noi di San Paolo: “Siamo stati interpellati per il progetto dalla cooperativa La Esse con la quale già collaboriamo - ci spiega il presidente Enrico Stecca -. Daremo il nostro supporto per veicolare le azioni, creando una rete di proposte in ambito sociale ed educativo. E’ fondamentale, secondo me, che oratori e parrocchie si aprano al territorio. I nostri spazi sono a disposizione per le iniziative extrascolastiche che verranno fatte”.
Alcuni incontri sono partiti a febbraio, la maggior parte avrà inizio il prossimo settembre.  “Si parte dalla scuola attraverso percorsi di formazione proposti attraverso laboratori in piccoli gruppi, che permettono di sperimentare la relazione tra la persona e l’ambiente in cui vive e con le altre persone. Lo studio assistito, il supporto psicologico dei ragazzi, i laboratori per lo sviluppo delle competenze scientifiche-tecnologiche e artistico-espressive, ma anche il supporto all’aggregazione e al coinvolgimento nel volontariato, nell’orchestra di fiati e nei laboratori artigianali sono alcune delle attività proposte agli studenti”, conclude Lucia Di Palma. Nell’arco di tre anni coinvolgerà oltre 1.000 ragazze e ragazzi, oltre 600 nuclei familiari e almeno 100 volontari che operano nelle associazioni partner del progetto.

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