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A San Liberale torna il medico di base, presto un centro sanitario polifunzionale per tutta la zona

A confermarlo è stato il sindaco di Treviso Mario Conte che ha spiegato: “Arriverà il medico di base, il dottor Malatesta, che tuttavia si è reso disponibile per gestire un progetto più ampio, che verrà coordinato con l’Ulss 2. E’ prematuro parlare dei servizi specifici, ma agevoleremo la popolazione anziana della zona che per alcune cose non dovrà più andare fino a Borgo Cavalli”.

Dopo tanti anni di assenza torna il medico di base nel quartiere San Liberale, e non solo. Nelle vecchie strutture prospicienti la piazza del mercato, una volta ristrutturate, nascerà un centro sanitario polifunzionale che sarà punto di riferimento per tutta l’area circostante, da San Paolo a Monigo fino a Santa Bona e San Pelagio.

A confermarlo è stato il sindaco di Treviso Mario Conte che ha spiegato: “Arriverà il medico di base, il dottor Malatesta, che tuttavia si è reso disponibile per gestire un progetto più ampio, che verrà coordinato con l’Ulss 2. E’ prematuro parlare dei servizi specifici, ma agevoleremo la popolazione anziana della zona che per alcune cose non dovrà più andare fino a Borgo Cavalli”.

Il solo quartiere di San Liberale conta circa 4.000 abitanti. Progettato tra il 1958 ed il 1962 per ospitare i residenti di San Nicolò rimasti senza tetto durante la Guerra, parla un linguaggio, anche architettonico, innovativo per l’epoca di fondazione. Ha visto crescere la folta generazione del boom degli anni ‘60, diventando un punto di ritrovo per molti giovani. E’ il simbolo di un’identità popolare che nei decenni ha trovato, nel quartiere, futuro e riscatto sociale, dove l’operosità della gente si è incrociata con il desiderio di una residenzialità conquistata, umile, serena, dignitosa, vitale e aggregante. La vicinanza al centro, la simmetria delle vie, e l’organizzazione dei servizi, la dotazione delle scuole, lo rendono ancora uno dei quartieri più ricchi di potenzialità, tutte da sfruttare e immaginare. I passaggi generazionali, l’invecchiamento demografico e l’arrivo di flussi stranieri, ne hanno modificato solo in parte il dna originario, trasformandolo in un quartiere che accoglie le sfide, come quella del teatro delle Voci ad esempio, che sa arginare il degrado, la microcriminalità, che tiene vivi commercio e servizi essenziali, mescolando le attività tradizionali con quelle rilevate, di recente, dall’imprenditoria straniera.

Dotato di una delle chiese moderne più grandi della città, intitolata al patrono di Treviso San Liberale, ha un oratorio, il circolo Noi, una comunità parrocchiale coesa, una scuola dell’infanzia, una scuola primaria e una scuola media.

Ora l’Amministrazione, attraverso la società farmacia Trevigiana spa, ristrutturerà i locali a fianco della farmacia comunale, dove entro il 2021 sorgerà il poliambulatorio.

L’annuncio è stato accolto con favore dai residenti del quartiere che lamentano da tempo la mancanza di un medico: i cittadini devono oggi spostarsi a Santa Bona per necessità sanitarie, ma i due quartieri, seppur vicini, non sono collegati da mezzi pubblici, il che significa che chi non riesce a muoversi in auto, in bici o a piedi, deve prendere due autobus, uno per andare in centro città e un secondo per tornare verso Santa Bona, per percorrere quelle che in linea d’aria sarebbero poche centinaia di metri.

La riqualificazione del quartiere non si fermerà inoltre agli studi medici; infatti, come già annunciato nei mesi scorsi dalla Giunta, a metà del 2020 prenderanno il via i lavori di ricostruzione dei marciapiedi, il rifacimento dell’impianto di illuminazione e la sostituzione della rete fognaria (2,8 km), che verrà collegata al depuratore comunale, e dell’impianto acquedottistico (3 km), entrambe a carico di Ats. Previsti inoltre il rifacimento della rotonda di via Cisole con il relativo parcheggio adiacente agli stadi del rugby e la messa in sicurezza delle vie ciclabili in via Cisole e in viale Europa che ricade all’interno del Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile). Gli

interventi di lavori pubblici sul quartiere fanno parte di un ultimo stralcio di un progetto di riqualificazione urbana appartenente ancora alla Giunta Gobbo.

Questi ultimi progetti, la cui spesa è stimata in circa 500 mila euro per la sistemazione dei marciapiedi e 1 milione 900 mila euro per le ciclabili, dovrebbero concludersi entro il 2021.

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