2017: il bilancio di Confcommercio

Nella Marca 6 salari su 10 sono pagati da un settore terziario che durante negli ultimi 365 giorni ha visto crescere i suoi comparti, soprattutto quello del turismo.

La fine dell'anno è tempo di bilanci e Confcommercio Treviso tira le somme cercando di andare a verificare i risultati ottenuti dalle iniziative proposte nel corso del 2017.

Promozione del territorio e dei prodotti tipici; benessere della persona e cura dell'ambiente; incentivi all'occupazione, al credito per le aziende e alla formazione. Questi i fiori all'occhiello dell'associazione di categoria descritti il 22 dicembre in conferenza stampa dal suo presidente Renato Salvadori.

Il progetto “Stile italiano”, presentato lo scorso 7 luglio, ha raccolto ad oggi 80 adesioni.L'iniziativa promossa da Ascom e dall'Ulss 2 si propone di mettere a sistema le migliori pratiche del mangiare sano e di qualità. Il marchio del fiore all'occhiello attesta infatti la partecipazione delle aziende aderenti che seguono corsi di formazione per aumentare la sicurezza alimentare e ridurre il rischio igenico sanitario, diventando garanzia per i consumatori.

Anche “Tenga il resto”, presentato il 12 luglio, coinvolge gli esercizi commerciali e, in collaborazione con Contarina Spa, permette ai clienti delle strutture aderenti di poter portare a casa ciò che avanza del pasto consumato in bar e ristoranti. Le sottoscrizioni raccolte fino ad oggi sono 158 nei 50 comuni serviti da Contarina.

Per quanto riguarda i contratti di lavoro, sempre in bilico tra flessibilità e precarietà, nei vari comuni dei trevigiano durante l'anno sono stati sottoscritti 3328 contratti a chiamata, che sono andati anche a sostituire la funzione prima svolta dal voucher. Di questi 450 sono stati firmati durante l'adunata degli Alpini e 90 per suoni di Marca. Il 45,6% deicontratti oggi risulta cessato, tuttavia il 65,6% dei lavoratori (pari a 2183 persone) è ancora in forze, per metà con contratti a tempo determinato, per l'altra metà assunto a tempo indeterminato.

Inoltre 80 persone hanno potuto riavvicinarsi al mondo del lavoro grazie al progetto avanzato nel 2015 con il centro servizi per il volontariato e che ha prodotto altrettanti patti di servizio finanziati da EbiCom per l'accompagnamento ai lavoratori licenziati verso una ricollocazione.

Anche il credito ha avuto risvolti positivi con oltre 1 milione 761 mila euro finanziati dall'Unione europea attraverso i bandi regionali all'impresa trevigiana. In totale sono 13 le domande presentate attraverso Ascom che hanno avuto successo. Mentre altri 200 mila euro sono ancora in sospeso essendo i bandi ancora aperti.

20 milioni inoltre sono stati distribuiti tra la piccola e la media impresa grazie ai finanziamenti erogati dall'organo regionale Fidi Impresa & Turismo Veneto. Le richieste accettate sono passate dalle 303 del 2016 alle 350 di quest'anno, con un incremento del 13%.

La formazione infine è aumentata del 53% rispetto all'anno precedente con una media di 5156 nuove persone all'anno. 847 i corsi partiti durante il 2017, 216 dei quali presso le aziende, per un totale di 7920 allievi tra dipendenti e titolari. Il corso “Pillole digitali” volto ad aprire le porte dell'e-commerce agli imprenditori trevigiani ha visto 500 nuove adesioni dopo le quali 120 commercianti hanno avviato la propria attività online.

Per il futuro Confcommercio si pone due nuovi obiettivi: sollevare in maniera forte il problema dei consumi interni, e chiedere che vengano resi stabili i meccanismi di decontribuzione dei salari puntando anche ad un contratto territoriale con benefit legati al welfare come incentivi non soggetti a tassazione.