Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Volpago e Venegazzù riaprono con il Grest
Alta la partecipazione: 120 i bambini e ragazzi, dalla prima elementare alla terza media, a Volpago del Montello e altri 60 a Venegazzù
Sono 120 i bimbi - dalla prima elementare alla terza media - che frequentano il Grest di Volpago del Montello, altri 60 quello di Venegazzù. La parrocchia si è fatta parte attiva per far riscoprire alle persone il senso di comunità e per aiutare i ragazzi a tornare alle risate con gli amici, ai giochi di squadra all'aperto.
“Il Grest di Venegazzù ha in programma anche qualche uscita, il nostro di Volpago, non le prevede - dice il parroco don Massimo Lazzari - anche perché è già complesso gestire, nel rispetto delle regole anti Covid, un numero così importante di ragazzini”.
E le regole le conosce bene la settantina di animatori: per loro, evitare possibili contagi è preminente, senza per questo togliere serenità, insegnando invece a viverla in sicurezza. Iniziato a fine giugno, si consuma veloce tra laboratori e giochi all'aperto negli spazi adiacenti alla parrocchiale. E non servono voli di fantasia per offrire iniziative originali: Volpago punta sull'incontro, sulla ripartenza, sulla riscoperta dello stare insieme con attività già note, che riemergono dal buio in cui il virus le ha cacciate.
Normalità: sì, questa è la parola d’ordine. “I ragazzini - continua don Massimo - si stanno «svegliando», con lentezza e costanza. Li abbiamo trovati diversi dagli anni precedenti, quasi assonnati, senza voglia di muoversi, con la tendenza a stare seduti”. Nessun desiderio iniziale, dunque, di correre, di dare sfogo all’energia propria dell’età. Un'iniziativa come il Grest 2021 si pone l'obiettivo di allentare il blocco che paralizza l'entusiasmo e di riconsegnare alla comunità giovani con interessi, spirito di iniziativa e voglia di dialogo.
Mettere insieme quasi duecento persone, tra ragazzi e animatori, in questi tempi di paure appare come un atto coraggioso. Si tratta invece di determinazione, di voler porsi al servizio degli altri in ambiente sicuro. E un grazie alla Parrocchia arriverà senza dubbio anche dagli insegnanti, quando a settembre, si riapriranno - si spera - le scuole in presenza.