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Vedelago: al via in parrocchia un progetto con gli operatori di strada per andare incontro ai giovani

Da alcuni mesi è partito un progetto di operatività di strada per giovani ,“Conoscersi e crescere insieme”, interamente sostenuto dalla comunità parrocchiale. L'iniziativa è stata presentata alla comunità.

Non te lo attenderesti da Vedelago, un centro in fondo piccolo, periferico rispetto alle città limitrofe. Da alcuni mesi è partito un progetto di operatività di strada per giovani ,“Conoscersi e crescere insieme”, interamente sostenuto dalla comunità parrocchiale. “Dopo il lockdown dello scorso anno abbiamo avuto un aumento importante in termini numerici di ragazzini, adolescenti e anche giovanotti più grandi, che dal primo pomeriggio fino a notte girano attorno al campetto della parrocchia - racconta il parroco don Antonio Martignago -. Arriviamo anche a 70 dai 12-13 anni, fino oltre i 19-20, italiani e di origine straniera”.
A settembre 2020 alcuni residenti avevano indirizzato una lettera all’Amministrazione comunale, descrivendo una situazione di degrado anche con alcuni atti di vandalismo. Per conoscenza era stata inviata anche al Consiglio pastorale. “Ci siamo lasciati interrogare da questa situazione: era un tema da affrontare come un problema di sicurezza, oppure serviva un approccio pastorale, educativo? - spiega don Antonio -. Abbiamo costruito un piccolo gruppo di lavoro, coinvolgendo il Noi e la cooperativa La Esse, con lunga esperienza in quest’ambito, e a maggio due operatori hanno cominciato a essere presenti sul nostro territorio per incontrare e conoscere questi gruppi di ragazzi”.
Il progetto, cui per ora sono stati destinati 10 mila euro, nasce con l’obiettivo di promuovere il protagonismo dei ragazzi nella fascia di età adolescenziale e pre-adolescenziale, con interventi educativi e attività in connessione con le opportunità offerte dalla parrocchia e dalle agenzie educative del territorio; allo stesso tempo, sostiene la nascita di una partecipazione attiva dell’intera popolazione sul proprio territorio, prendendo consapevolezza dei nuovi bisogni emergenti.
“La scorsa settimana, a due mesi dall’avvio, abbiamo voluto incontrare quanti nel territorio sono coinvolti o interessati: residenti, referenti di associazioni e realtà giovanili, istituzioni - racconta il parroco -. Erano presenti oltre quaranta persone, un bel successo considerato il periodo e il tema. Desideriamo approfondire questi temi che riguardano l’inclusione sociale e la partecipazione per uno sviluppo di relazioni durature basate sulla fiducia e il riconoscimento reciproco, per una nuova alleanza tra giovani e adulti che insieme si prendono cura del proprio territorio”.
E’ il modo con cui, oggi, usciti dalla fase acuta della pandemia, la comunità cristiana di Vedelago sceglie di incontrare i ragazzi, in particolare quelli con assenza di riferimenti normativi, con scarsa inclusione sociale e culturale che sommata alla riduzione di opportunità di socializzazione dovute alla pandemia hanno generato non solo a Vedelago ma anche in molti altri paesi della provincia di Treviso, realtà aggregative problematiche.
“Credo sia una scelta coraggiosa per stare dentro alle questioni, aprire dialogo e collaborazioni - conclude don Antonio -. Ancora di più in questo momento in cui le entrate della parrocchia fanno i conti con la sagra che è saltata così come l’affitto della casa in montagna”.

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