Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Un libro sulla storia millenaria di Vallà
Sabato 27 aprile 2019, alle ore 18, presso l’Agriturismo “Ai Prai”, in via 27 Aprile, sarà presentato ai cittadini di Vallà e a tutti i riesini il libro promosso ed edito per iniziativa del Gruppo Giovani di Vallà e curato dallo storico Giacinto Cecchetto.
Sabato 27 aprile 2019, alle ore 18, presso l’Agriturismo “Ai Prai”, in via 27 Aprile, sarà presentato ai cittadini di Vallà e a tutti i riesini il libro promosso ed edito per iniziativa del Gruppo Giovani di Vallà e curato dallo storico Giacinto Cecchetto, già direttore della Biblioteca Comunale e Archivio Storico di Castelfranco Veneto, e autore di numerose opere storiche su Castelfranco, sulla Castellana e sull’Asolano-Montebellunese.
“Vallà, comunità millenaria. Storia, memoria, identità” è il titolo del volume, sviluppato su 320 pagine e illustrato da oltre 230 immagini di foto storiche e attuali, di mappe, di carte geografiche e di innumerevoli documenti d’archivio.
Grazie alle lunghe e complesse indagini condotte per anni dall’autore sono divenuti praticabili l’accesso e la comprensione delle varie e complesse tematiche che stanno alla base di questo libro: dall’origine del nome Vallà e delle sue varianti, che identificano questo paese almeno dal secolo XI, certificandone l’esistenza almeno da un millennio, ai caratteri del paesaggio storico fatto di piantate e arativi, di strade e canali, di case da massaro e casoni, di ville e semplici tezze, e, quasi ‘anomalia’ in una piatta pianura, i resti del trimillenario Castelliere. Ed ancora: dalla rigogliosa fioritura toponomastica emergente dai documenti fiscali di fine ‘400 e inizio ‘500, all’identità comunitaria riconosciuta nei confini certificati nel 1547; dai secolari rapporti tra la chiesa di S. Giovanni Battista e la pieve matrice di Riese, all’organizzazione di governo della villa (tale è la denominazione del villaggio nella terminologia archivistica fra ‘400 e ‘700) all’interno della podesteria di Castelfranco; dalla proprietà terriera tra fine ‘400 e inizio ‘700, al caotico e durissimo periodo delle dominazioni straniere (francesi e austriache) tra il 1797 e il 1866; dalle dolorose migrazioni di fine ‘800 e inizio ‘900, all’esperienza di paese in retrovia durante la Grande Guerra; dagli anni del Fascismo sino ai tragici eventi che hanno duramente segnato questa comunità negli ultimi giorni della guerra di Liberazione con l’uccisione di cinque giovani partigiani: Angelo Baggio, Gino Angelo Baggio, Fioravante Didonè, impiccati a Castelfranco il 27 aprile 1945, ed Angelo Reato e Livio Zamperin, uccisi in scontri a fuoco nello stesso giorno.
Come scrive l’autore nel prologo al volume “affondare idealmente le mani negli spessi strati della storia di Vallà e ricostruire, pure in sintesi, le interconnessioni che saldano in un tutt’uno quegli strati, può forse contribuire a sottrarre Vallà dall’oblìo identitario e dalla perdita di memoria condivisa che coglie ogni paese – sorte comune a moltissimi nel Veneto – che si ritrovi ‘in mezzo al guado’ di una trasformazione nella dimensione comunitaria che non è solo urbanistica ed economica, quindi materiale, ma soprattutto antropologica e relazionale. Da quegli strati risuonerà la voce di donne e uomini; si udranno gli echi del loro lavoro nei campi; si vedranno i segni della loro religiosità; si percepirà la durezza della fame e delle malattie con le quali hanno convissuto; si rivivranno i loro momenti di festa nella sagra del patrono. E poi: una folla di merighi e pievani, di padroni e fittavoli, di ladri e mammane, e, sullo sfondo, il ‘popolo’ delle aie e gli ‘abitanti’ delle stalle. Questi e numerosi altri ‘mondi segreti’- che ‘segreti’ poi non sono, solo perché si è smarrita la chiave della porta oltre la quale sono stati e stanno rinchiusi – nasconde la storia di Vallà; ‘mondi segreti’ che si cercherà di svelare, cosicché Vallà possa finalmente avere riconosciuta e riconoscibile una ‘sua’ storia, dalla quale attingere quella memoria, non fine a se stessa, che fa di una somma di individui una comunità vera.”
Questo è l’auspicio dell’autore e dei promotori di questa autentica impresa editoriale che ad essa hanno creduto e in essa hanno profuso tutte le energie necessarie alla sua migliore riuscita.