lunedì, 16 settembre 2024
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Treviso-Portogruaro una delle peggiori ferrovie d'Italia secondo Legambiente

Al duro giudizio risponde però l'assessore regionale ai Trasporti Elisa De Berti: "Chi ha svolto l’indagine credo abbia lavorato su dati non più attuali e sia stato perciò  indotto a trarre delle conclusioni errate".

Nona peggior ferrovia d'Italia. Questo il giudizio stilato da Pendolaria, l'annuale rapporto di Legambiente.

La Treviso-Portogruaro, si legge in Pendolaria, è una linea a binario unico di oltre 52 km. I viaggiatori che quotidianamente fruiscono del treno sono soprattutto studenti liceali e universitari, oltre agli utenti dell’Ospedale Riabilitativo di Motta di Livenza, centro riabilitativo regionale. Rispetto al passato i collegamenti sono meno, i treni più lenti e obbligano a cambi. Negli ultimi mesi i servizi su questa linea hanno subìto un graduale peggioramento. Innanzitutto il numero di convogli 11 previsti in circolazione, soprattutto nel pomeriggio, sono diventati sempre più insufficienti e se per svariati motivi non si riuscisse ad arrivare in tempo da Venezia o Padova per effettuare il cambio, si rischia di dover aspettare due ore il treno successivo. Su questa linea viaggiano 10 coppie di treni al giorno e 10 autobus sostitutivi. Anche la qualità dei mezzi circolanti risulta scarsa visto l’utilizzo di ALn 668 risalenti ad almeno 35 anni fa ed una velocità media di soli 50 kmh. Con il nuovo cambio d’orario sono state accolte le richieste dei pendolari nella fascia mattutina, ma rimangono molte criticità per quella del pomeriggio. Nel recente passato il problema non si poneva, essendoci molti treni diretti tra Padova e Portogruaro/Motta di Livenza, o comunque aventi un solo cambio. Nella situazione attuale invece almeno un cambio c'è sempre e nel peggior dei casi, sempre nel pomeriggio, le persone devono aspettare 40 minuti alla stazione di Treviso, dopo essere arrivate da Padova, per riuscire ad andare verso Portogruaro. L’alternativa ad una lunga attesa è acquistare un biglietto per uno dei 10 autobus sostitutivi, scelta poco vantaggiosa visto il numero di persone che ne fruisce e la certezza di continuare ad accumulare ritardo dato il notevole traffico stradale. Integrare il numero dei treni, sostituire i treni in circolazione più vecchi e garantire maggiori coincidenze rappresenterebbe invece la vera alternativa per migliorare la situazione ormai al collasso dell’area circostante.

Al duro giudizio risponde però l'assessore regionale ai Trasporti Elisa De Berti: "Chi ha svolto l’indagine credo abbia lavorato su dati non più attuali e sia stato perciò  indotto a trarre delle conclusioni errate e a redigere una classifica che, per quanto riguarda la linea ferroviaria Treviso-Portogruaro, non è veritiera”. “Sono dispiaciuta – prosegue De Berti – perché, pur nella consapevolezza che alcuni problemi permangono, notevoli miglioramenti sono stati apportati al servizio e ritengo ingenerosa, anche per l’ottimo lavoro che abbiamo svolto insieme ai comitati dei pendolari, una descrizione così catastrofista".

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