Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Riese una mostra dedicata al partigiano "Masaccio"
Il “Centro documentazione Masaccio” propone, in occasione dell’anniversario della nascita di Primo Visentin, una mostra documentaria, che rimarrà aperta fino al 26 gennaio 2019.

Il “Centro documentazione Masaccio” fortemente voluto dall’Amministrazione comunale di Riese e al quale sta lavorando l’Istresco, propone, in occasione dell’anniversario della nascita di Primo Visentin, una mostra documentaria dal titolo: “Primo Visentin: l’uomo che diventò Masaccio”. Sabato 15 dicembre, in municipio, il sindaco Matteo Guidolin ha inaugurato un’esposizione di materiali che per la prima volta vengono proposti al pubblico, dedicati alla figura del comandante partigiano “Masaccio”, il leader della Resistenza che venne ucciso da altri partigiani il 29 aprile 1945, mentre si accingeva a liberare Bassano del Grappa.
La mostra non prende in considerazione il partigiano, ma l’uomo Primo Visentin. La possibilità di ricostruire una personalità così ricca e poliedrica si deve a Mario Scapin, suo amico fraterno e, come Primo, maestro a Loira, ma soprattutto silenzioso custode e curatore di uno straordinario archivio privato che è stato interamente digitalizzato e che sarà consultabile al Centro di documentazione. Le carte, recuperate nella soffitta di casa Quaggiotto a Poggiana, ci consentono di conoscere e di accostarci alla formazione, agli interessi, agli affetti e ai progetti di un uomo che si manifesta di straordinaria originalità e di grande spessore culturale.
La curatela della mostra è di Francesca Poggetti, l’archivista che da oltre un anno è punto di riferimento e coordinamento per la costituzione del Centro di Documentazione. Oltre alle sue competenze, la conoscenza del territorio e la disponibilità di Giacinto Cecchetto hanno consentito di recuperare migliaia di files da fondi pubblici, da archivi comunali, parrocchiali e privati. Il cuore del Centro di Documentazione è costituito da questo patrimonio immateriale che studiosi e cittadini potranno consultare dalla primavera del prossimo anno, quando tutto sarà caricato su un server.
La mostra, che rappresenta senza dubbio l’acquisizione finora più importante all’interno del progetto, rimarrà aperta fino al 26 gennaio 2019.