Riese Pio X: patto di amicizia fra i Trevisani nel mondo e la fondazione Papa Sarto

Un patto d’amicizia tra l’associazione internazionale Trevisani nel mondo con la sua sezione locale e la Fondazione Papa Sarto. E’ stato firmato la scorsa settimana, con l’obiettivo di diffondere l’attività nei confronti dei migranti portata avanti da san Pio X durante tutto il suo ministero, in particolare con il documento “Cum omnes catholicos” del 1912 attraverso il quale creò nella Santa Sede un ufficio pro-emigranti, da cui sarebbe poi nato il Consiglio per la Pastorale per i migranti, con l’istituzione, nel 1914, della Giornata delle migrazioni. Saranno, quindi, realizzate in sinergia dalla Fondazione e dall’Aitm collaborazioni negli istituti scolastici di ogni ordine, attività promozionali del turismo religioso, con punti di riferimento la Casa natale di papa Pio X e l’annesso museo, all’interno del progetto “Turismo delle radici”, oltre a numerose iniziative culturali.

“Nel 120° anniversario dell’elezione a papa di Giuseppe Sarto, salito al soglio pontificio col nome di Pio X, la Fondazione G. Sarto, la Diocesi di Treviso e il Comune di Riese Pio X intendono onorare questa grande figura di pontefice e santo attraverso un ricco ed importante programma di eventi e di progettualità, che culminerà nell’ottobre 2023, con la Peregrinatio del corpo di Papa Sarto a Riese Pio X - ha spiegato Matteo Guidolin, sindaco di Riese Pio X e presidente Fondazione Giuseppe Sarto -. Da sempre, i Trevisani nel mondo hanno in questo santo una figura di riferimento, nonché il patrono dell’associazione stessa: questo patto di amicizia rinsalda ancor di più questo rapporto”. Già nel 1985 la Trevisani nel mondo ha proclamato quale proprio patrono san Pio X per l’attenzione e la sensibilità dimostrata verso gli emigranti - ha spiegato Franco Conte, presidente dell’Aitm -. Nella ricorrenza del 50° anniversario della Fondazione, la sottoscrizione di questo Patto assume un significato di attualità, essendo l’emigrazione non un fenomeno appartenuto al passato, ma un processo in essere, per i molti giovani che lasciano il Paese di origine”.