Questo tempo particolare, che ci vuole preparare nella duplice attesa del Natale del Signore e del suo...
Raccolta fondi per il restauro alla chiesetta dediacata a San Rocco a Selva del Montello
L’edificio, costruito ai primi del ‘900 per iniziativa dell’allora parroco don Francesco de Marinsky e con la benedizione del vescovo Longhin, versava da qualche tempo in stato di parziale abbandono
Sono ormai completati i lavori di restauro della chiesetta dedicata a San Rocco e alla Madonna del Carmine nella campagna di Selva del Montello; l’edificio, costruito ai primi del ‘900 per iniziativa dell’allora parroco don Francesco de Marinsky e con la benedizione del vescovo Longhin, versava da qualche tempo in stato di parziale abbandono. Nella primavera del 2019 è stata dichiarata inagibile e l’iniziativa di un comitato di residenti ha contributo, con diverse iniziative, alla raccolta dei fondi necessari per la ristrutturazione.
Le spese sono state coperte solo in parte e, in attesa della riapertura ai fedeli e dell’inaugurazione ufficiale, è in preparazione un opuscolo che racconta le vicende storiche di questo luogo di culto, molto caro agli abitanti della zona. Fu costruito in campagna per agevolare i fedeli più distanti dalla chiesa parrocchiale di San Silvestro, che si trovava ai piedi del Montello; la statua della Madonna del Carmine fu trovata nel 1836 nelle acque del mare Adriatico dal figlio del comandante di un vascello in viaggio da Corfù a Venezia.
Fu quest’ultimo a lasciarla in eredità al nipote sacerdote, che dal 1899 fu in servizio a Selva. Le vicende della chiesetta sono state spesso tormentate: nel febbraio del 1910, ad appena 5 anni dalla consacrazione, l’immagine mariana fu depredata e sfregiata, mentre la scorsa primavera è stata rubata la campana di bronzo. Da qualche anno l’edificio si trova ai margini di una rotonda, che ha sostituito il vecchio incrocio con la strada provinciale verso Camalò e Treviso, e anche a pochi metri dalla Superstrada Pedemontana. L’opuscolo dovrebbe essere dato alle stampe entro alcune settimane e sarà un ulteriore strumento di sostegno alla raccolta fondi: cuore della pubblicazione sono le fotografie, la trascrizione dei documenti originali e le testimonianze della devozione popolare, mai venuta meno.