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Quattro classi del liceo Giorgione dal Papa: "Siate poeti di pace"

Fra i 6 mila studenti di scuole italiane riuniti in Vaticano per la pace, c'era anche quattro classi del liceo ginnasio statale Giorgione di Castelfranco Veneto. A loro papa Francesco ha affidato un importante impegno per la pace nel mondo. 

Nel giorno in cui il Papa in un’intervista si è detto pronto a mediare per la soluzione del conflitto ucraino, ha rilanciato un forte appello davanti a 6 mila studenti delle scuole italiane per la pace riuniti in Vaticano. 

“Spesso – ha detto papa Francesco – parliamo di pace solo quando ci sentiamo minacciati direttamente, come in caso di pericolo nucleare. In realtà, la pace ci riguarda sempre!”.

Cita il poeta argentino Jorge Luis Borges e “quel giovane sognatore” di san Francesco d’Assisi. Poi indica un obiettivo, essere “poeti di pace”, e due modelli da seguire: papa Giovanni XXIII e Martin Luther King, due profeti del nostro tempo. “E’ attualissimo - ha detto ai giovani - l’appello contenuto nell’enciclica Pacem in Terris a una soluzione pacifica di tutte le guerre attraverso il dialogo e il disarmo”.

Tra i giovani presenti c’erano due classi terze e due classi prime del liceo Giorgione di Castelfranco Veneto, accompagnati dai professori e da alcuni cittadini. Dopo l’incontro abbiamo colto l’occasione per intervistarne alcuni, sul valore dell’esperienza fatta.

Vittoria, commentando l’incontro, ci ha detto di aver ricevuto “molta fiducia”. “Provo forti emozioni pensando al fatto che una persona così importante, come il Papa, abbia una così grande fiducia nella nostra generazione, augurandoci di diventare dei poeti della pace. E quindi - aggiunge - di riuscire a portare in un prossimo futuro la pace nel mondo”.

Giorgia ci dice come per lei la figura più significativa oggi nel favorire la pace sia “lo stesso papa Francesco, perché sta facendo molto per noi giovani, ma crea anche ponti di pace tra le varie parti in conflitto nelle molte guerre presenti oggi nel mondo.” Alice, invece, sottolinea come san Francesco d’Assisi sia una figura attuale, portatore dei valori di fratellanza e uguaglianza. Valori sui quali si dovrebbe fare più riferimento, “visto che i diritti umani universali continuano a non essere applicati a tutti”.

Zaira, raccontando del programma educativo “Per la pace, con la cura”, presentato a Francesco, ricorda come le scuole svolgano un “ruolo importantissimo per la diffusione della pace”. “Io credo - aggiunge - che la cura sia proprio l’insegnamento della pace, cioè portare nel cuore le persone che ci circondano, l’ambiente, il bene comune. La scuola in questo svolge una parte fondamentale negli insegnamenti delle nuove generazioni”.

L’udienza con il Papa è stata, infatti, il culmine di una serie di attività e iniziative di formazione che si concluderanno con la Marcia Perugia-Assisi, nel maggio del prossimo anno, in occasione della quale saranno presentati i risultati del lavoro e delle proposte di ragazzi e ragazze. 

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