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Ponte di Piave: questionario porta a porta sulla famiglia

Le nove comunità parrocchiali della Collaborazione pastorale di Ponte di Piave hanno intrapreso un cammino di riflessione sul tema della famiglia. Da qualche mese si è pensato di promuovere un sondaggio sulla realtà delle nostre famiglie per raccogliere in maniera più chiara e vera il pensiero e i bisogni.

05/05/2017

Sollecitate da papa Francesco, le parrocchie della Collaborazione pastorale di Ponte di Piave, formate dalle comunità di Ponte di Piave, Salgareda, Levada, Campobernardo, Negrisia, Ormelle, Roncadelle, Cimadolmo, San Michele di Piave, hanno intrapreso un cammino di riflessione sulla famiglia. La famiglia di oggi è ben diversa da quella tradizionale di 50 anni fa: il numero sempre più grande di famiglie divise, di padri e madri senza figli o di figli senza padri e madri, ci dice quanto sia grave, oggi, la crisi.
Da qualche mese nel Consiglio della Collaborazione pastorale di Ponte di Piave si è pensato di promuovere un sondaggio sulla realtà delle nostre famiglie, guardando prevalentemente alla situazione di fede per raccogliere in maniera più chiara e vera il pensiero e i bisogni.
Abbiamo  intervistato don Gianni Biasi, parroco di Negrisia e Levada di Ponte di Piave, che così ci ha illustrato l’iniziativa. “Per chiarire fin da subito, specifichiamo che il sondaggio è finalizzato ad assumere atteggiamenti più cristiani e a valorizzare tutte quelle attività che potranno risultare utili per accendere l’interesse verso la bellezza della fede in Gesù. Per questo motivo le nostre parrocchie hanno scelto di consegnare il questionario con il metodo del «porta a porta», sia per spiegarne il senso nella logica dell’accoglienza, sia per un coinvolgimento maggiore delle persone. Questa modalità è stata scelta per avere un approccio più diretto, per creare dei ponti tra la parrocchia e, in particolare, le famiglie nuove presenti nel nostro territorio, per cominciare ad essere una Chiesa che favorisce l’incontro e che mette in primo piano l’accoglienza”.
Il questionario, rigorosamente anonimo, è composto da una quindicina di domande che spaziano dal parere sulla famiglia, sui suoi punti di forza e sugli aspetti negativi e relative criticità, fino a interessanti quesiti sul coinvolgimento della famiglia nella comunità parrocchiale e su eventuali suggerimenti e proposte atte a favorire l’integrazione nella relativa comunità. Interessanti anche i due quesiti, volti a chi non è sposato o a chi convive, sul proprio sentire/immaginare un’eventuale futura famiglia. Non da ultimo, i quesiti in merito al grado di soddisfazione sulle proposte offerte alla famiglia dalla parrocchia. Un questionario a 360° che dovrà essere riconsegnato, entro il 7 maggio, oltre che nelle chiese, nei bar, nei panifici, nei supermercati.

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