sabato, 26 aprile 2025
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Polemiche a Giavera del Montello: il parco pubblico diventa pista da motocross

Il consigliere regionale Scarabel (Cinque stelle) e le associazioni spiegano: “Il comune di Giavera ha ottenuto dei fondi per un progetto, ma poi sembra averne realizzato un altro. Parliamo di 263.000,00 euro".

“Quella pista da motocross doveva essere un parco pubblico, è inaccettabile quanto successo. Le responsabilità del comune di Giavera del Montello saranno confermate, la situazione è gravissima. Col senatore Girotto e gli attivisti della zona abbiamo fatto un accesso agli atti. Faremo luce sulla questione”.

Il consigliere Regionale M5S di Treviso Simone Scarabel ha partecipato all'inaugurazione della pista di motocross di Giavera del Montello, il 20 settembre, esprimendo delle critiche in linea con quelle delle associazioni Alessandra Bogo, Ida Frassetto e Loris Donazzon (S.O.S. Anfibi, Gruppo Bosco Montello e Organizzazione Aggregata Wwf Terre del Piave).

Scarabel e le associazioni spiegano: “Il comune di Giavera ha ottenuto dei fondi per un progetto, ma poi sembra averne realizzato un altro. Parliamo di 263.000,00 euro, avuti dalla Regione tramite l‘Ipa Montello - Piav - Sile, e destinati ad un progetto di “Valorizzazione ambientale di area pubblica - Parco attrezzato di SS. Angeli” vocato al turismo dolce e familiare, che ora sono usati per rimettere in piedi la pista di motocross costretta anni fa alla chiusura per mancanza dei requisiti prescritti dalla normativa. Nel progetto che ha ottenuto i fondi regionali, il Comune non specificava che l’area di ubicazione del Parco coincide con l’area della pista di motocross. Cosa che avrebbe fermato i fondi. Il comune ha dipinto un idillico scenario con strutture in legno removibili di bassissimo impatto, un anello ciclo pedonale, percorso vita, area picnic, parcheggio auto e camper, il recupero di un laghetto e molto altro, meritevole, per la Regione, di vincere il bando. Il piano di Giavera ha così superato il progetto di continuazione della pista ciclopedonale lungo Brentella, interrotta ai confini tra Montebelluna e Caerano, che l’Ipa aveva posto come prioritario”.

Peccato che una volta ottenuti i finanziamenti, "il Comune di Giavera abbia stravolto il progetto: fuori il parco e dentro supporti e servizi prescritti dal Regolamento di Omologazione Fmi per le piste motoristiche. Dei fondi ottenuti non un centesimo è stato speso per la valorizzazione ambientale”.

Il contratto firmato con il Motoclub Montello è una concessione di 15 anni ai privati, violando, secondo i Cinque stelle, la convenzione con la Regione del 2013 che imponeva, per l'erogazione dei fondi suddetti, il mantenimento del Parco Pubblico, comprendente tutta l'area della pista (i mappali coincidono) per 10 anni. All’uso pubblico resta uno scampolo dell’area: un boschetto, un grande e inutile parcheggio e un caseggiato di cemento e ferro.

“Con gli attivisti del gruppo di Giavera, che seguono la vicenda dal 2013 assieme al nostro Senatore Gianni Girotto, abbiamo preparato tutta una serie di accessi agli atti, che nelle scorse settimane hanno fatto emergere che la procura di Treviso ha sequestrato tutto il fascicolo di questo progetto, presso gli uffici della regione”.

Scarabel racconta la sua visita: “Per lo stesso motivo domenica scorsa mi sono recato personalmente, assieme agli attivisti e ai referenti delle associazioni per vedere da vicino se c’era qualche traccia delle opere preventivate nel progetto che ha vinto il bando, ma sinceramente non ho visto nulla che potesse avere un nesso con quel progetto. Ho visto invece le strade adiacenti occupate dalle auto parcheggiate che causavano problemi alla circolazione e hanno rischiato di causare più di un incidente, mancava infatti un servizio di sicurezza come avviene solitamente in caso di manifestazioni. Adesso attendiamo di conoscere anche i dati dell’Arpav che ha installato una centralina per i rilevamenti fonometrici presso un’abitazione adiacente la pista, ma dubito fortemente che i valori saranno entro i limiti della classe di zonizzazione prevista per un parco naturale in zona SIC Natura 2000. Nei prossimi giorni chiederò un incontro con il Procuratore capo e il Prefetto, per mettermi a loro disposizione e fare chiarezza se i nostri sospetti sono fondati, in caso affermativo, farò tutto ciò che è di mia competenza per risolvere questo altro “probabile” caso di distrazione di denaro pubblico, e/o “probabile” distrazione di pubblico controllo”, conclude Scarabel.

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