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Pieve di Castelfranco, la scomessa vinta della scuola media

Dieci anni di accoglienza, futuro, coraggio, responsabilità, per usare alcune delle parole scelte dagli ex allievi per celebrare la ricorrenza. Sono quelli compiuti dalla scuola media parrocchiale Santa Maria della Pieve che, per l’occasione, ha organizzato due importanti appuntamenti.

Dieci anni di accoglienza, futuro, coraggio, responsabilità, per usare alcune delle parole scelte dagli ex allievi per celebrare la ricorrenza. Sono quelli compiuti dalla scuola media parrocchiale Santa Maria della Pieve che, per l’occasione, ha organizzato due importanti appuntamenti: il primo domenica scorsa, momento di ricordo e di riflessione contestuale alla festa d’inizio anno scolastico, il secondo giovedì sera in teatro accademico un incontro informativo con Giorgia Benusiglio sulla prevenzione contro l’uso di stupefacenti a cui è stata invitata tutta la cittadinanza.
“Una scuola con radici profonde, gestita dalla parrocchia e sempre più inserita nella collaborazione pastorale, che si spende per offrire una proposta seria e credibile alle famiglie e guarda al futuro investendo sulle giovani generazioni – ha ribadito don Paolo Marconato, parroco della Pieve e presidente dell’Istituto paritario in apertura alla festa -. Gli alunni che sono passati nel tempo hanno dato voce e concretezza alla nostra scommessa: migliorare la qualità della vita della parrocchia, del quartiere, della città”. Senza dubbio la crisi economica ha inferto i suoi colpi, “tuttavia continuiamo a guardare con serena fiducia al futuro, offrendo competenza e vicinanza alle famiglie ed essere un segno tangibile dentro alla società”.
A ricordare gli inizi e tracciare un bilancio è stato mons. Adriano Cevolotto, ora vicario generale ma 10 anni fa parroco alla Pieve: “Siamo partiti non senza molti dubbi – ha ammesso -, con l’obiettivo di costituire un ciclo scolastico di continuità dentro alla scuola primaria e secondaria” (nell’idea iniziale Castelfranco avrebbe potuto offrire una proposta a partire dalle materne, con l’asilo del Vicolo del Cristo in Duomo, fino alle superiori con il Liceo Maria Assunta ndr). “Oggi – ha precisato – possiamo dire che ne è valsa la pena per la capacità di dimostrare ogni giorno che si tratta di un percorso scolastico serio, educativo e formativo, partito ed alimentato dalla comunità cristiana. Lo sforzo di creare un ambiente in cui i ragazzi sono al centro è stato pienamente riconosciuto, soprattutto nel momento in cui abbiamo ricevuto richieste di inserimento di studenti con difficoltà”: segno di una scuola che cerca di fare strada con tutti e per questo rappresenta vera crescita per tutti. “Questa esperienza – ha concluso don Adriano – è stata possibile grazie agli insegnanti e ai genitori che l’hanno sostenuta credendo nel suo valore non solo per i propri figli ma come bene comune”.
“E’ stato un percorso meraviglioso, arricchente – ha ribadito la preside Maria Cristina Morandini -: quello, in fondo, di una comunità piccola di persone che vogliono star bene insieme e che si occupano le une delle altre”.
Durante la mattinata si sono susseguite le riflessioni degli ex alunni che, con alcune parole chiave, hanno provato a tratteggiare il loro cammino dentro alla scuola media, e con la santa messa nella comunità della Pieve.

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