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Pieve del Grappa, la solitudine spaventa gli anziani

I questionari sul grado di soddisfazione e benessere dei cittadini sono stati presentati in videoconferenza da Claudio Goatelli di Clesius, azienda che si occupa di progetti e soluzioni per il governo del welfare locale

Alla ricerca della felicità. Il Comune di Pieve del Grappa ci prova con un progetto denominato appunto “Felicità”. Presentato un anno fa alla Regione Veneto, è stato finanziato e lo scorso 28 novembre è terminata la prima fase.

Si è trattato di un questionario offerto a tutti i cittadini delle frazioni di Paderno, Fietta e Crespano del Grappa dal titolo “Star bene a Pieve del Grappa”. L’obiettivo del questionario era avere una visione concreta e puntuale sul “benessere” dei cittadini del Comune, e, successivamente aprire cantieri di confronto e di partecipazione su tematiche che la comunità segnala come importanti. In questo modo ogni singolo cittadino potrà collaborare attivamente con le istituzioni locali per dar luogo a progetti o iniziative ed essere ancora più protagonista della realtà in cui vive. L’obiettivo è quello di rendere più unita, protagonista e responsabile la nuova comunità di Pieve del Grappa, nata dalla fusione dei comuni di Paderno e Crespano del Grappa.

I risultati sono stati presentati in una videoconferenza, aperta a tutti i cittadini, alla presenza della sindaca di Pieve del Grappa Annalisa Rampin, da Claudio Goatelli di Clesius, azienda che si occupa di progetti e soluzioni per il governo del welfare locale, dalle operatrici della cooperativa Sonda e dall’assistente sociale Daniele Lando. Hanno partecipato il parroco di Paderno e Fietta, don Gabriele Fregonese, e il presidente di Auser, Daniele Ferrazza.

Sono stati restituiti quasi mille questionari dai quali si può vedere una sostanziale soddisfazione per la vita nel Comune, ma sono emerse alcune criticità: la solitudine segnalata da alcuni anziani e il bisogno di maggiore offerta culturale. Il sindaco alla fine ha sottolineato il desiderio dei cittadini di partecipare: “Per questo attiveremo otto gruppi di lavoro dedicati alle aree che sono state individuate dai cittadini: salute, lavoro, benessere economico, relazioni sociali, sicurezza, ambiente, istruzione, cultura. L’obiettivo finale è quello di dar sempre più identità al comune e rafforzare il senso di appartenenza”.

Al questionario hanno risposto 288 giovani, 543 adulti dai 30 anni in su e 164 anziani, oltre i 65 anni. In maggioranza hanno risposto le donne, mentre metà di chi ha risposto ha il diploma di scuola media superiore.

Guardando nello specifico di alcune domande, i giovani si sono dimostrati più soddisfatti rispetto al tema della salute, un po’ meno anziani e adulti. Lo sport è un tema trasversalmente importante: lo sport crea benessere. Il consumo di alcol e droga desta preoccupazione in adulti e anziani, meno nei giovani. Riguardo alle nuove tecnologie, gli adulti appaiano i giovani, emerge lo scarso spazio riservato ai giornali, vincono i social tra i giovani, adulti e anziani si affidano a manifesti e a amici per l’informazione. Positivo il dato della istruzione tra i giovani, che sono soddisfatti della loro scuola anche se il 9 per cento ritiene che non ci sarà modo di trovare un’occupazione coerente con il percorso di studi. Per tutti, adulti, anziani e giovani lo studio è strategico. Solo adulti e anziani sono preoccupati del fenomeno dei Neet, ovvero di coloro che non studiano, non lavorano. Ha colpito il dato relativo agli eventi culturali, metà dei cittadini dichiara di aver partecipato a meno di cinque eventi in un anno.

Il “lavoro” non desta preoccupazione, anche se il 20 per cento dichiara di non essere soddisfatto dell’attuale occupazione e una percentuale alta ritiene critico il rapporto tra lavoro e vita quotidiana. La situazione economica della propria famiglia per metà dei cittadini non desta preoccupazione, quando però si guarda in prospettiva più lunga, 5 anni, il 60 per cento degli adulti si dichiara preoccupato, e pure il 50 per cento degli anziani. Ha colpito il dato relativo alle “relazioni”, il 21 per cento degli anziani, percentuale alta, dice di non avere una rete di supporto per problemi di relazioni o emotivi, addirittura il 14 per cento dichiara di ritenersi solo. Quasi il 70 per cento degli intervistati giudica nella media o bassa la propria vita di comunità. Adulti a anziani partecipano di più alla vita sociale e per quanto riguarda il genere, sono più gli uomini a partecipare. Un dato confermato anche per la partecipazione alle associazioni di volontariato con il 71 per cento degli uomini e il 63 delle donne. Infine sui temi ambientali sono critici il decoro urbano e la viabilità, meno problemi sui rumori, la qualità dell’acqua e dell’aria e la gestione dei rifiuti.

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