lunedì, 16 settembre 2024
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Pederobba: il sindaco difende il nuovo centro commerciale

Semaforo verde da parte della Regione per la creazione di un nuovo centro commerciale nell’area dell’ex Funghi Montello, a Pederobba. L’autorizzazione è arrivata da Venezia alcuni giorni fa. Ma la discussione sulla struttura prosegue. La parola a Marco Turato.

Semaforo verde da parte della Regione per la creazione di un nuovo centro commerciale nell’area dell’ex Funghi Montello, a Pederobba. L’autorizzazione è arrivata da Venezia alcuni giorni fa. Ma la discussione sulla struttura prosegue. Da una parte ci sono coloro che nutrono dubbi sulle garanzie e le stime di nuovi posti di lavoro annunciate e che inoltre fanno notare come il centro commerciale di Crocetta del Montello, lungo la Feltrina sia ormai vuoto mentre i piccoli commercianti nei paesi sono in difficoltà. In particolare la domanda è se la chiave dello sviluppo del territorio debba passare attraverso la costruzione di ulteriori empori commerciali, in un periodo di forte contrazione dei consumi e crisi economica. Altri al contrario sostengono che la struttura commerciale rappresenta un’occasione per riqualificare l’area dell’ex Funghi Montello e dare lavoro a qualche centinaio di persone.
Sulla questione fa il punto il sindaco di Pederobba Marco Turato.

Quali sono gli aspetti che caratterizzeranno il nuovo centro commerciale?

La Regione ha rilasciato un autorizzazione commerciale per una superficie di 12 mila mq. Attraverso un accordo di pianificazione urbanistica nel 2008, che ha comportato un cambio di destinazione dell’area con la demolizione dei manufatti della ex Funghi del Montello che  dal 1965 al 2000 aveva creato una serie di  problematiche ambientali, la ditta E.Ma.Pri.Ce di Possagno, nuova proprietaria del sito, avvalendosi della successiva Legge regionale 50/2012 sul commercio, ha presentato il progetto per realizzare un centro commerciale. La Legge Regionale stabilisce che queste realtà possano nascere solamente se prevedono una serie di correlate compensazioni per ridurre al minimo il loro impatto sul territorio. A tal fine, dunque, la ditta, dopo aver ormai già completamente realizzato l’ampliamento della scuola ad Onigo, chiavi in mano, usabile da settembre 2016 per un valore superiore ad 1 milione e 400 mila euro, dovrà sistemare l’area esterna e la viabilità della cittadella scolastica con un progetto di quasi 500 mila euro e, poi, dovrà garantire anche una serie di altre specifiche e stringenti azioni.

Ci saranno dei benefici per il Comune e i cittadini?

La garanzia che la ditta porterà oltre 300 posti di lavoro di cui il 50% attingendo sia dalle liste di chi ha perso il lavoro a causa della crisi congiunturale, sia seguendo le segnalazioni dei servizi sociali di Pederobba, ci rende particolarmente sereni anche per la tempistica entro la quale la quasi totalità dei contratti saranno trasformati in tempo indeterminato. Siamo riusciti, a portare a casa concrete e virtuose azioni a favore anche delle altre attività commerciali per le quali abbiamo pensato a dei fruttuosi pacchetti che guarderanno non soltanto a valorizzare i prodotti tipici locali, ma anche le attività commerciali già insediate. In questo senso sembrerebbe una contraddizione, ma forti della normativa regionale, abbiamo imposto al nuovo soggetto di spendersi per promuovere e rendere competitivi anche i negozi e le realtà artigianali che già operano sul territorio e, di fatto, sono la sua concorrenza. La ditta dovrà, per esempio, operare con strategie di web marketing per far conoscere e promuovere i negozi già esistenti a Pederobba e nei Comuni limitrofi.

Vedendo dall’esterno, non è più probabile che le piccole attività commerciali, che sono in difficoltà, rischino di essere ulteriormente soffocate?

Questa Amministrazione, infatti, sta lavorando con il Comune di Valdobbiadene a sostegno delle attività del Distretto del Commercio e l’aver ottenuto dalla ditta azioni, spazi fisici promozionali all’interno del complesso commerciale e risorse economiche finalizzate a promuovere tutti i piccoli negozi, i prodotti e le bellezze del territorio al di qua e di là del Piave, ci riconosce lo sforzo operato per essere riusciti ad indirizzare questo progetto - generalmente impattante - verso un orizzonte di promozione generalizzata con una benefica ricaduta di tipo turistico-commerciale.

C’è chi ritiene che questo nuovo Centro Commerciale rappresenti un’ulteriore colata di cemento in un territorio che dovrebbe venir valorizzato di più dal punto di vista turistico.

Credo sia un dato inconfutabile che l’area era in un stato di completo degrado e poteva essere ancora utilizzata da attività che lavoravano rifiuti e materiali come la pollina. Il progetto comporta una complessiva riqualificazione e riconversione dell’area eliminando gli elementi di degrado a suo tempo consolidatesi introducendo un sistema costruttivo all’avanguardia per quanto riguarda la riduzione dell’impatto. La ditta utilizzerà la bioedilizia. Oltre alle coperture in legno è previsto un tetto verde ossia 5.000 mq. di erba e piante irrigate recuperando 18.480 mc l’anno di acqua piovana che serviranno anche per gli sciacquoni dei wc riducendo così il sovraccarico della rete fognaria. Sul resto della copertura oltre alla presenza dell’impianto fotovoltaico verrà posato un sistema raffrescante passivo capace di riflettere fino all’81% dei raggi solari e, quindi, di abbassare di alcuni gradi la temperatura interna. L’edificio sarà classificato in classe energetica A3. Per contenere l’inquinamento acustico sarà utilizzato un innovativo sistema insonorizzante e rispettoso dell’ambiente.

Fra Treviso e Pederobba sono presenti numerosi centri commerciali. Un ulteriore sorgerà a Montebelluna nei presi dello svincolo della Pedemontana Veneta. Non crede sia saturo?

Si tratta di scelte fatte da privati.

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