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Paese, giovani in... attività

La parrocchia ha promosso originali iniziative fra pacchi natalizi per 50 famiglie sostenute dalla Caritas, murales permanenti, un simpatico videoclip con gli auguri alla comunità e una partecipata caccia al tesoro

28/12/2020

La pandemia nuoce ai cosiddetti deboli, gli anziani, ma a questi bisognerebbe aggiungere anche ”i più forti”, ossia i giovani, spesso costretti a incontri virtuali e lezioni a distanza, con evidenti segnali di disagio. A Paese, se ne sono accorti per primi i genitori, i quali hanno compreso che i figli non possono rimanere chiusi in casa senza condivisioni sociali. Da questa consapevolezza sono nate delle proposte concrete in collaborazione con la parrocchia.

Bisogna premettere che prima del Covid le occasioni formative e ricreative non mancavano sicuramente. Basti pensare alle iniziative del “Noi”, al Grest, allo sport, a incontri, uscite e manifestazioni varie, per il cui svolgimento si mettevano in gioco anche tanti pensionati e mamme. Ora tutto ciò sembra compromesso e per non farsi travolgere si è tenuta una riunione con il vicario parrocchiale, don Samuele Tamai, constatando una notevole rispondenza di animatori (adulti, coppie di fidanzati, Clan degli scout, singole persone) desiderosi di rimboccarsi le maniche per dare una scossa ai giovani di terza media e prima superiore.

Ebbene, si è andati oltre le migliori aspettative già il 28 novembre. Così, mentre un gruppo preparava pacchi natalizi per 50 famiglie sostenute dalla Caritas vicariale, altri, con la supervizione di un writer professionale, si esercitavano con le bombolette spray in vista di murales permanenti in una parete degli spogliatoi del campo parrocchiale. Altri, ancora, hanno girato un simpatico videoclip con gli auguri della parrocchia, diffuso attraverso i social. “All’interno di un contesto che ti priva della libertà, si è riscoperto il valore della corresponsabilità”, afferma don Samuele, sottolineando che sono azioni che partono da genitori responsabili, che non si sono rassegnati a vedere i figli relegati nella loro stanza, con sempre minor voglia di uscire.

La mobilitazione, con le dovute precauzioni imposte dalla pandemia, si è ripetuta sabato 12 dicembre, con la Caccia al tesoro per le vie di Paese. Una trentina i giovani che hanno aderito allo “Street Challenge”, ovvero alla “Sfida di strada”, divisi in gruppetti di 3-5 unità. Il gioco, strettamente all’aperto, ha coinvolto un gruppo ancora più numeroso di supporters. Non un’attività ludica fine a se stessa, ma un viaggio attraverso la cultura, le tradizioni e la storia locali.

I giovani erano muniti di mappe ottocentesche di Paese, che dovevano decifrare per giungere a conquistare “il tesoro”, cimentandosi in abilità manuali e mnemoniche (enigmistica, tiro a segno, ascolto musicale, ecc.) per accumulare punti; alla fine, merenda per tutti. “Abbiamo cercato di fare comunità anche in questo periodo di isolamento - è il commento degli organizzatori -. Un successo per il numero dei partecipanti, ma soprattutto per l’entusiasmo in un periodo così critico e le connesse sinergie mobilitate”. Nuove iniziative sono previste per gennaio.

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