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Novità: nella Collaborazione pastorale nasce l’associazione “Trevignano infanzia”

Semplifica la gestione e dà un futuro solido alle quattro scuole parrocchiali
23/01/2024

Si chiama “Trevignano Infanzia” la nuova associazione nata poco prima di Natale per dare un futuro solido alle 4 scuole parrocchiali di Trevignano, Signoressa, Falzé e Musano. Per la fascia fino ai sei anni queste sono le uniche istituzioni presenti, dato che il Comune non ha una scuola propria. La novità non comporta cambiamenti visibili nell’attività didattica quotidiana e nel lavoro del personale. Tutto è ripreso regolarmente lunedì 8 gennaio, ciascuno nella sua sede, nelle sue aule, con gli stessi compagni e le stesse insegnanti. Quel che è cambiato è il modello organizzativo e amministrativo delle scuole, che, mantenendo il proprio nome e la propria identità, fanno parte ora di una struttura gestionale unica.

La scelta è stata maturata nel corso degli ultimi anni e arriva dopo una valutazione della realtà dei fatti, una “tempesta perfetta”, come l’ha definita don Silvio Caterino, parroco di Trevignano e Falzé e moderatore della Collaborazione pastorale. “Da una parte c’è stato un forte calo demografico (50% in meno dei nati in dieci anni) e, quindi, delle rette di iscrizione, dall'altra l'aumento costante dei costi fissi (soprattutto dell'energia) e del costo del lavoro (rinnovo nazionale dei contratti del personale)”. Alle sezioni ordinarie per la fascia 3-6 anni, si affiancano anche il nido integrato a Musano e le sezioni Primavera a Signoressa e Trevignano. A oggi gli iscritti sono 250, con 42 insegnanti. Il servizio mensa è fornito dalla coop San Gregorio di Valdobbiadene.

La riflessione su come garantire il futuro delle scuole e dei posti di lavoro ha coinvolto un anno fa anche la diocesi, che ha accompagnato le comunità nell'individuare una soluzione innovativa dal punto di vista giuridico. Dal 1° gennaio le quattro scuole dell'infanzia parrocchiali sono gestite dall'associazione Trevignano Infanzia, costituita davanti a un notaio lo scorso 21 dicembre. I soci sono le quattro parrocchie, che mantengono la proprietà delle rispettive scuole e degli immobili, affidando la gestione scolastica a un soggetto unico, ovvero l’Associazione. Il presidente è don Daniele Giacomin, coadiuvato nel Consiglio di amministrazione da 4 membri provenienti dai 4 Consigli per gli Affari economici.
“Questa scelta – prosegue don Caterino - ottiene immediatamente due grandi risultati: la semplificazione e la razionalizzazione della gestione economica e soprattutto la flessibilità del personale, che potrà essere impiegato nelle quattro realtà educative, in base alle loro esigenze. In più eventuali riduzioni di sezioni, dovute al calo delle iscrizioni, sarebbero assorbite dal fatto di appartenere a una struttura più grande, come già avviene per gli istituti comprensivi statali”. Anche dal punto di vista finanziario e fiscale i vantaggi sono significativi. L’Associazione continuerà a incassare le rette (a questo punto uniformate tra le quattro parrocchie), i contributi comunali, quelli regionali e statali. Ma, grazie all'iscrizione al Registro unico nazionale del Terzo Settore, potrà accedere ai fondi del 5 per mille e alle altre forme di contribuzione e sostegno previste dalla legge per questi enti.

E’ la prima esperienza di questo tipo che viene attivata in diocesi e una delle prime in Italia, dopo quelle a Mantova. Ogni scuola continuerà ad avere la propria autonomia organizzativa e didattica, ma nulla impedisce che in futuro alcuni percorsi possano essere condivisi. In più la forma giuridica scelta consente anche ad altre scuole del territorio di entrare e beneficiare di un contesto più ampio e solido, mantenendo radici e attività scolastica nel proprio territorio. “Speriamo che anche altri possano seguire questo modello. Sappiamo che qualcuno ha chiuso, altri hanno accorpato, altri ancora hanno affidato la gestione a soggetti esterni. Noi abbiamo accolto la sfida di un'idea interessante e innovativa, propostaci dell’economo della diocesi Sergio Criveller, che ci svincola da un concetto recessivo di Chiesa che cerca solo di «sopravvivere». Ci collochiamo, invece, nella società e nel mondo dell'educazione, con un’identità fresca e al passo con i tempi, e comunque senza rinunciare a nulla di ciò che è specifico della formazione cattolica”. L’obiettivo è anche non impoverire i paesi e le frazioni, come già accaduto altrove dopo la chiusura di una scuola”.

All’iter che ha portato a questa scelta hanno lavorato, dibattendo, ma raggiungendo una unanime convinzione, le scuole, i Consigli Pastorali e Affari economici, accompagnati dall'economo diocesano, dall'avvocato Stefano Giordano, esperto su questo tema, e dalla coop “Zeroseiepiù” di Treviso, che gestisce paghe e contabilità. Katia Gheller è il direttore amministrativo generale, coadiuvata da Morena Fantin. “Trevignano Infanzia” ha ora anche maggior peso istituzionale, rappresentando una collettività che ha quattro radici diverse e ora quattro ali per andare più in alto e più lontano.

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