L’Indo-Pacifico e la Cina
Trump vuole a qualsiasi costo arrivare a una pace con Vladimir Putin e definire...
L'associazione, con sedi a Montebelluna e Castelfranco Veneto, che mette in rete oltre 200 famiglie e le assistenti che si occupano di cure ai loro anziani, sabato primo ottobre ha premiato 12 assistenti familiari per la qualità del servizio offerto.
Si chiamano Rozina, Ionica, Valentyna, Galina, Ouiame, Tatiana, Maria, Neonila, Parascovia, Aneta, Ievdokiia, Lenuta. Sono le dodici assistenti familiari che sabato 1° ottobre sono state premiate per la qualità del loro servizio, in base alle segnalazioni delle famiglie presso le quali svolgono la loro attività. L’iniziativa, giunta alla terza edizione, è dell’associazione NoiconVoi, con sedi a Montebelluna e Castelfranco, che mette in rete più di 200 famiglie e le assistenti per garantire il servizio di supporto a persone anziane che vivono in casa. “L’obiettivo generale dell’associazione - spiega il presidente Pio Grollo - è di fornire la migliore assistenza in fase di identificazione del bisogno, ricerca del personale, stipulazione e gestione del contratto. In tre edizioni abbiamo premiato 34 persone di otto nazionalità diverse, soprattutto dell’Europa dell’est, ma anche da Africa, Italia e Sudamerica”. A due delle assistenti è stato conferito un riconoscimento speciale per aver allargato la rete e i contatti tra famiglie e associazione e per aver dimostrato una particolare elasticità e disponibilità nello svolgimento del servizio.
Alessandra Giacometti di Castelfranco Veneto, che si è rivolta tre anni fa all’associazione NoiconVoi per trovare un aiuto per la suocera, racconta con soddisfazione il percorso fin qui attuato. “Quando si ha la necessità di affiancare un estraneo ad una persona anziana, afflitta da varie patologie, il primo requisito che la famiglia cerca è l’affidabilità. Siamo stati fortunati perché è quello che abbiamo riscontrato con le assistenti che ci sono state proposte e segnalate. Loro stesse hanno trovato da parte nostra un ambiente accogliente e familiare, di reciproca fiducia. Si è creato anche un affiatamento e una serenità che non è così scontata quando si parla di ultraottantenni con abitudini consolidate. Quando la signora Elena è andata in ferie qualche settimana per tornare nel suo Paese anche mio suocero ne ha sentito la mancanza”.
“A questo servizio ci siamo arrivati tramite il passaparola - racconta Elisabetta Trinca di Montebelluna - e devo dire che siamo soddisfatti, sia noi familiari, sia mia mamma, che ha trovato nella signora Paola una persona con cui si trova bene. Abbiamo avuto esperienze meno felici in passato e non è facile fidarsi del fatto che arrivi in casa una persona estranea”. “Io - aggiunge Paola, all’anagrafe Parascovia Rusu, di origine moldava - svolgo questa attività dal 2011, prima a Roma e da tre anni qui a Montebelluna. Mi trovo bene anche dentro l’associazione”.
Secondo l’assessora ai Servizi sociali di Montebelluna, Maria Bortoletto, “questo tipo di servizio è un’integrazione a quello che fanno le istituzioni pubbliche. Servono competenze specifiche, perché relazionarsi con gli anziani non è sempre facile”.
“Il quadro che abbiamo davanti - spiega il sociologo Vittorio Filippi - è quello disegnato dall’Istat. Entro la metà del secolo, quindi fra poco tempo, più di un terzo delle famiglie italiane saranno composte da una persona sola”. Il profilo sarà prevalentemente quello di una donna, anziana, che vivrà nella casa di proprietà, con un solo figlio o anche senza. “La prospettiva - aggiunge Filippi - può essere quella della solitudine sociale, oppure quella dell’assistenza. Anzi, direi che bisognerà affiancare l’invecchiamento longevo con una presenza in casa. La popolazione italiana sta invecchiando e, se siamo lungimiranti, dobbiamo pensarci adesso a quello cha sarà il nostro paese nel 2050”.