Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Montebelluna: progetto per promuovere la qualità di vita
A partire da settembre, momenti di confronto tra pari coinvolgeranno giovani e adulti della comunità locale
Un progetto dedicato ai giovani tra i 14 e i 29 anni, che prenderà il via a Montebelluna in settembre, e che punterà a favorire la qualità della vita dei giovani e degli adulti della comunità locale, attraverso forme di coinvolgimento e di partecipazione dei cittadini.
L’iniziativa è promossa dal Comune che ha stanziato circa 120.000 euro per attivare il progetto giovani comunale che verrà affidato a un’organizzazione esterna. Essa avrà il compito di sviluppare alcune azioni nel territorio, come la costituzione di un gruppo di lavoro permanente sui giovani, l’attivazione di proposte e iniziative per le famiglie per accompagnare i genitori con figli in età adolescenziale nel loro percorso educativo, l’organizzazione di eventi in favore di ragazzi. Saranno sostenute le idee pensate dai giovani, facendoli partecipare alla realizzazione di progetti di interesse comunale e intercomunale.
Oltre a ciò, si punta a creare un calendario di eventi sportivi, musicali, teatrali e culturali con una particolare attenzione alle tradizioni locali.
Infine, l’iniziativa intende creare un progetto di comunità che dovrà concorrere alla realizzazione di percorsi partecipativi che coinvolgano i giovani con un approccio “peer to peer”, tra pari, utilizzando metodologie quali gruppi di lavoro, assemblee, percorsi di co-progettazione, laboratori di sviluppo di comunità, oltre che attività di prevenzione dei fattori di rischio più comuni tra i giovani.
“La recente indagine «Reboot» - ha detto il sindaco Adalberto Bordin, a margine della presentazione del Progetto giovani - ha portato alla luce una serie di aspetti che riguardano il mondo giovanile montebellunese. Degli 840 ragazzi intervistati, un quarto circa presenta segnali più o meno importanti di solitudine e isolamento, e passa da solo il proprio tempo libero. Emerge anche un ruolo marginale delle famiglie nel tempo libero dei giovani intervistati e lo sport viene vissuto dai giovani, soprattutto tra i residenti, come un ulteriore impegno che si aggiunge a quello già gravoso della scuola. Per questo abbiamo pensato di agire con l’obiettivo di tradurre i bisogni emergenti dei giovani in voci da ascoltare”.
“Ci saranno laboratori, attività di gruppo, momenti di confronto e incontro tra pari sulle proprie esperienze e altro - ha commentato l’assessore alle Politiche giovanile, Andrea Marin -, nell’ottica di un lavoro a 360 gradi, attraverso cui riportare i giovani al centro della comunità”.