Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Istrana: a villa Lattes suonano i carillon
In questi giorni villa Lattes ha riaperto le sue porte alla cittadinanza. Gli spazi interni sono ora dotati di una trentina di automi unici, dai carillon alla “monferrina” e all’armonium, risalenti dal XVIII al XX secolo.
Istrana, nei secoli scorsi, godette di periodi artisticamente aurei. Una solenne testimonianza è rappresentata dalla villa che ora si chiama Lattes, dal nome dell’ultima famiglia che la abitò, ma che, all’inizio, era semplicemente la villa di campagna del nobile veneziano Paolo Tamagnino. Opera del celebre architetto Giorgio Massari e datata 1717, fu successivamente occupata dai conti Negri; infine (1846), passò alla famiglia Lattes, di religione ebraica. Dal 2004 è proprietà del Comune di Istrana, che la acquistò dal Comune di Treviso, al quale era andata come lascito.
In questi giorni villa Lattes ha riaperto le sue porte alla cittadinanza. Il Comune di Istrana ha inteso così onorare anche il 65° anniversario dalla morte di Bruno Lattes, l’ultimo proprietario (1876-1953), avvocato di fama ed esimio collezionista. Gli spazi interni sono ora dotati di una trentina di automi unici, dai carillon alla “monferrina” e all’armonium, risalenti dal XVIII al XX secolo e provenienti da Italia, Francia, Germania e Svizzera. Questi “pezzi” rari sono proiettati in una dimensione europea, andando ad aggiungersi al museo Speelkok di Ultrecht (Olanda) e al museo del Carillon e degli automi di Sainte Croux (Svizzera).
Il taglio del nastro è stato accarezzato da una splendida giornata di sole. Tra i presenti, c’erano anche i protagonisti della conferenza stampa di due giorni prima: il sindaco Enzo Fiorin (accompagnato dagli assessori Maria Grazia Gasparini alla Cultura, Luciano Fighera alle Attività produttive e Gottardo Filippetto ai Lavori pubblici) e lo studente Filippo Vedelago, laureando con una tesi su villa Lattes. E’ stato poi dato il giusto riconoscimento alla Pro loco, presieduta da Amadio Favaro, che ha sempre acceso i riflettori sul destino della villa.
All’inaugurazione sono inoltre intervenuti, per Treviso, l’assessore alla Cultura Luciano Franchin e il direttore dei Musei Civici Emilio Lippi, il presidente dell’Ipa Marzio Favaro, altri sindaci della zona, il progettista Gabriele Ranieri Zandarin e Maria Elisabetta Gherardingher, curatrice dell’esposizione.
Non è mancata la benedizione, da parte del parroco di Sala e Pezzan, don Massimiliano Costa.
Questi gli orari di apertura della villa e dell’esposizione dei Carillon: giovedi dalle 9 alle 13; venerdì dalle 15 alle 19, sabato dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19, domenica dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 19.