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Biancade, il vescovo Michele celebra davanti all’oratorio del beato Enrico: amico di Gesù e dei poveri

Come ha ricordato il Vescovo, la celebrazione nell’oratorio, era una sua promessa, ora realizzata. La statua lignea del beato Enrico, esposta sulla porta del semplice edificio, sembrava partecipare e vegliare sulla celebrazione. Il numeroso gruppo di fedeli presenti ha partecipato alla celebrazione con gioia e devozione

Lunedì 29 luglio, nell’oratorio del beato Enrico da Bolzano, a Biancade, il vescovo Michele Tomasi ha celebrato la messa. Come ha ricordato il Vescovo, la celebrazione nell’oratorio, era una sua promessa, ora realizzata. La statua lignea del beato Enrico, esposta sulla porta del semplice edificio, sembrava partecipare e vegliare sulla celebrazione. Il numeroso gruppo di fedeli presenti ha partecipato alla celebrazione con gioia e devozione. Il luogo immerso nella campagna veneta, con un gentile venticello, ispirava pensieri rivolti al cielo.

Nell’omelia, il vescovo Michele, ricordando i santi del giorno, i fratelli Maria, Marta e Lazzaro, ha riflettuto sulla loro amicizia con Gesù. Un’ amicizia profonda, vera che permetteva quasi a Marta di rimproverare Gesù: “Se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto”. Amicizia che porta Gesù, nella sua dimensione umana a piangere per l’amico Lazzaro. Amicizia con il Signore nella quotidianità, da cui trarre la forza, la speranza e la serenità nel cammino umano. Strada e insegnamento percorsi anche dal beato Enrico da Bolzano. Uomo semplice, umile e povero. Partito dalle valli alto-atesine, era approdato a Biancade, con la sua famiglia, moglie e figlio. Rimasto solo, negli ultimi anni, a Treviso viveva di preghiera ed elemosina, che divideva con gli altri poveri. Era diventato amico di Gesù e, per quanto povero, “gustava” come ha sottolineato il celebrante, questa amicizia. Uno stile di vita che interpella tutti noi cristiani contemporanei. Al termine della messa, concelebrata con padre Giovanni, missionario in Brasile, e animata dai canti del coro parrocchiale di Biancade, il Vescovo ha benedetto tutti i presenti, invocando il beato Enrico, per tutte le necessità, e, ha aggiunto, anche per la Diocesi. Terminata la messa, per tutti un caffè ed una brioche. Un momento di cordialità ed empatia tra i fedeli ed il proprio Vescovo. Un saluto, un incoraggiamento, un sorriso, la presenza del pastore tra il proprio gregge, gregge bisognoso di guida e amore; accompagnato dal ringraziamento per la presenza del vescovo Michele e l’auspicio e speranza di altri incontri. (Stefano Salvian)

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