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Consorzio In Concerto, "Reti" per il lavoro

L’impegno e l’attività del Consorzio In Concerto nell’ambito dell’inclusione socio lavorativa prosegue quest’anno con una nuova edizione di un importante progetto che vede protagonista il territorio castellano ma che è operativo su tutta la provincia.

Da Polis e Reti: comunque la si voglia mettere, qualunque sia l’acronimo usato, non cambia il succo del discorso, anzi semmai nel tempo si rafforza. L’impegno e l’attività del Consorzio In Concerto nell’ambito dell’inclusione socio lavorativa prosegue quest’anno con una nuova edizione di un importante progetto che vede protagonista il territorio castellano ma che è operativo su tutta la provincia. Finanziato in larga parte dalla Regione con Fondi della comunità europea, giunto di fatto alla sua “terza edizione”, Re.T.I. – questo il nome dato stavolta per indicare la Rete Trevigiana per l’Inclusione – coinvolgerà 48 persone, divise in 6 gruppi, su percorsi di formazione, tirocinio, accompagnamento nella ricerca attiva di una occupazione. “Come (ed ancora in modo più stringente ndr) per gli anni passati, sono inseriti nelle attività soggetti considerati “fragili”, vale a dire disoccupati di lungo periodo, con disabilità o con redditi molto bassi certificati dall’Isee – spiega Chiara Antonioli, per conto del Consorzio -. Abbiamo chiuso le selezioni all’inizio di febbraio ed ora, a stretto giro, attiveremo le formazioni”. L’obiettivo, ovviamente, è la riduzione del fenomeno della povertà con azioni capaci di integrare le politiche sociali, rafforzare le competenze e le risorse personali, avviare interventi professionali in vista dell’inserimento lavorativo, garantire una forte collaborazione integrata tra sistema sociale, del lavoro, educativo, della formazione e facilitare in ultimo l’accesso all’occupazione.
“Va sottolineata fortemente l’importanza della rete territoriale, soprattutto con i servizi dei comuni e delle Ulss – prosegue Antonioli -. Già la precedenti progettazioni, ed ora anche questa, dimostrano come i risultati positivi si ottengono con il coinvolgimento e la condivisione dei percorsi individuali; la rete, se funziona, offre maggiori garanzie di successo”. Dei 41 comuni della provincia di Treviso che hanno aderito a Re.T.I., 22 appartengono al territorio dell’Ulss, distretto di Asolo, segno che il Consorzio è riuscito a dimostrare l’efficacia degli interventi, la capacità di tessere legami significativi con il territorio, la professionalità nella gestione delle attività svolte per il reinserimento lavorativo. “I comuni in cui ci sono persone coinvolte nel progetto segnalate dai servizi lo cofinanziano, ed anche questo è un indicatore importante, così come il tentativo che stiamo facendo di allargare il numero delle aziende disponibili ai tirocini formativi in vista anche di aprire a possibilità occupazionali. Le “garanzie” maggiori che possiamo offrire sono proprio nella tenuta della rete”.
Il progetto prevede nello specifico 50 ore di formazione, 3 mesi di tirocinio e circa 25 ore di sostegno per la ricerca attiva di lavoro. Per chi poi sarà assunto – nella scorsa annualità il 60% dei soggetti coinvolti – stavolta è stabilito anche un supporto iniziale.
Soggetto capofila a livello provinciale è Ecipa Scarl e prevede complessivamente di coinvolgere in tutto il territorio trevigiano 157 persone.

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